Operazione antidroga “Tender meat”. I carabinieri, in collaborazione con gli agenti della polizia di frontiera, ieri hanno arrestato un albanese di 33 anni, pluripregiudicato, appena sceso all’aeroporto di Genova e sul quale pendeva un ordine di custodia cautelare in carcere firmato dal gip di Savona.
Lo straniero era ricercato perché ritenuto uno dei fornitori di droga del Ponente ligure. In particolare della giovane coppia (lui un 28enne alabnese e lei commessa 25enne di Laigureglia) che nell’alassino gestiva una macelleria in un supermercato, ma che sottobanco vendeva cocaina e hashish.
La bistecca “fiorentina”, la “costina” ed il “filetto” andavano a sostituire le diverse grammature di droga, 20, 10, 5 e così via.
Con il termine “fattura” si indicava il saldo del debito contratto dal cliente. Cocaina pura che tagliata assicurava ai due fornitori, lui di Alassio, lei di Laigueglia, introiti per un giro d’affari stimato in circa 50mila euro settimanali.
Le accuse sono di spaccio di droga e riciclaggio. Secondo gli inquirenti, il 33enne avrebbe reinvestito i soldi guadagnati dalla vendita di droga nell’acquisto di auto che venivano poi rivendute in Albania.
L’arresto dell’albanese chiude la maxi operazione che lo scorso febbraio aveva portato all’arresto di 14 persone. Nel corso delle indagini i carabinieri avevano documentato 20 cessioni di stupefacenti e un totale di 200 transazioni. In tutto erano stati sequestrati un chilo di cocaina e 16 chili di hashish, oltre a 39.500 euro in contanti.