Ieri pomeriggio presso Palazzo San Giorgio, è stata inaugurata la mostra Istituzionale della Marina Militare dal titolo “La Marina Italiana al Polo Nord dal Duca degli Abruzzi alla spedizione High North” curata dall’Istituto Idrografico della Marina.
L’iniziativa, patrocinata dalla Regione Liguria, dal Comune di Genova, dalla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della Liguria e dalla stessa Autorità Portuale, ha visto alla sua inaugurazione la partecipazione di autorità civili e militari tra le quali Carmine Robustelli, capo della delegazione italiana al Consiglio Artico e Coordinatore del Tavolo Artico nazionale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Presidente della regione Liguria Giovanni Toti, il Sindaco di Genova Marco Bucci e il Presidente dell’Autorità Portuale di Sistema Paolo Emilio Signorini, il Direttore dell’Istituto Idrografico della Marina Contrammiraglio Luigi Sinapi e dal coordinatore dell’esposizione Aldo Caterino.
La Mostra, ad ingresso gratuito dal 3 al 30 aprile a Palazzo San Giorgio, attraverso un emozionante percorso espositivo condurrà il visitatore lungo il fil rouge delle imprese italiane svolte in un’area del globo affascinante e sempre più oggetto di attenzione studio da parte della comunità internazionale per le questioni ambientali, energetiche e commerciali.
Il testimone dei grandi esploratori del passato è oggi raccolto dai ricercatori e scienziati che in quelle aree ne studiano le dinamiche e criticità.
Per questo motivo si è sentita la necessità di tornare su “quei ghiacci” dopo quasi 90 anni dall’ultima trasvolata del dirigibile Italia e dalla campagna della nave Città di Milano.
La Marina Militare è tornata in Artico e lo ha fatto con la nave Alliance nell’ambito del programma High North, iniziato nel 2017 a guida dell’Istituto Idrografico, con l’obiettivo di acquisire dati scientifici su fondale, correnti e situazione dei ghiacci al largo delle isole norvegesi Svalbard, in collaborazione e a supporto della comunità scientifica nazionale e internazionale.
Una sezione della mostra è dedicata infatti proprio al programma High North che vedrà la sua terza campagna partire il prossimo luglio 2019.
Inoltre durante il mese di apertura, il giorno 17 aprile, è previsto lo svolgimento di un momento divulgativo scientifico che darà l’opportunità di approfondire le tematiche legate alle recenti spedizioni in modo più accurato, fornendo spunti di riflessioni sulla ricerca e la strategia legata a quelle aree.
L’Istituto Idrografico della Marina
L’Istituto Idrografico della Marina, fondato a Genova nel 1872, con sede a forte San Giorgio, costruito su uno dei bastioni della cerchia muraria cinquecentesca, è responsabile del servizio idrografico nazionale e della produzione di tutta la documentazione nautica ufficiale, sia cartacea che digitale, relativa ai mari italiani.
Organo Cartografico dello Stato ed Ente della Marina Militare, l’Istituto ha il compito di concorrere alla sicurezza della navigazione, sia militare che mercantile, alla difesa della nazione e alla conoscenza e valorizzazione di tutto ciò che riguarda il mare, dal punto di vista tecnico, scientifico, ambientale e culturale.
A tali fini, opera fondamentalmente in quattro settori: l’attività di campagna e di ricerca idro-oceanografica (nelle acque italiane, in quelle mediterranee e in quelle oceaniche); la redazione di normativa tecnica di riferimento per la sicurezza della navigazione; la produzione e aggiornamento di tutta la cartografia e la documentazione nautica ufficiale e la formazione del personale idrografo, sia militare che civile (anche proveniente da altri paesi, in un’ottica di collaborazione internazionale e di capacity building di professionalità specifiche).
L’area di competenza copre una superficie di oltre 550.000 chilometri quadrati di spazi marini (una volta e mezza la superficie del paese), in relazione a uno sviluppo costiero superiore ai 7.800 chilometri, in una regione di estremo interesse strategico, situata al centro del Mediterraneo e alla confluenza delle principali rotte marittime internazionali.
Il programma High North
Il Programma di ricerca pluriennale in HIGH NORTH, lanciato nel 2017, rappresenta il concreto e recente interesse della Marina Militare per l’Artico con la finalità di contribuire attivamente alla Strategia Artica nazionale. High North, a guida operativa della Marina Militare, è supporto alla Comunità scientifica nazionale e internazionale nello studio della Regione artica.
Le attività di ricerca condotte nelle due campagne di Geofisica marina in Artico, High North 17 e High North 18, e coordinate dall’Istituto Idrografico della Marina hanno coinvolto diverse Istituzioni ed Enti di ricerca nazionali e internazionali, Università e società private, tra cui IIM, CNR, ENEA, INGV, OGS, il centro della NATO STO-CMRE, FFI norvegese, l’Università della Sorbona di Parigi e l’OCEANS, ERI e società private come IDS e e-Geos (ASI/Telespazio company). Le ricerche hanno rivolto particolare attenzione alla Geofisica marina in ambito idro-oceanografico attraverso l’esplorazione, il monitoraggio marino e l’indagine di settori dell’Oceano Artico soggetti al ritiro dei ghiacci, sottoposti a forte pressioni antropiche ed espressione concreta e diretta dei cambiamenti ambientali globali. In particolare i settori di maggiore interesse durante High North 17 e High North 18 sono stati quelli compresi nell’Arcipelago delle Isole Svalbard, lo stretto di Fram e quello dello Yermak Plateau, al ciglio della banchisa artica a nord delle Isole Svalbard (latitudine 82°N).
High North si pone tra i suoi obiettivi quello di conoscere l’Oceano Artico come parte di un Oceano globale in una dimensione di sostenibilità ambientale di un settore poco conosciuto, complesso e fragile di grande interesse, sia per la variabilità ed elevata dinamicità del sistema sia per i potenziali sfruttamenti e impieghi di nuove rotte, dove al solo ghiaccio si stanno inserendo scenari sempre più “blu”.