Home Cronaca Cronaca Genova

Incendio di Manesseno, la Val Polcevera chiede centraline di monitoraggio

Incendio di Manesseno, la Val Polcevera chiede centraline di monitoraggio data la presenza di due industrie a Rischio di Incidente Rilevante
Incendio di Manesseno, la Val Polcevera chiede centraline di monitoraggio data la presenza di due industrie a Rischio di Incidente Rilevante

Incendio di Manesseno, la Val Polcevera chiede centraline di monitoraggio data la presenza di due industrie a Rischio di Incidente Rilevante

Incendio di Manesseno, la Val Polcevera chiede centraline di monitoraggio. “Da tempo – si legge in una nota di Unione Popolare Genova – i cittadini dell’Alta Val Polcevera chiedono l’installazione di centraline di monitoraggio in continuo della qualità dell’aria, data la presenza di due industrie a Rischio di Incidente Rilevante (insalubri di prima classe) ubicate a San Quirico e a Fegino, oltre ai numerosi cantieri attivi per il Terzo Valico, per il nodo ferroviario, alla metropolitana e ai cantieri zero della Gronda autostradale.

Tutto questo si aggiunge ai “consueti” cantieri che movimentano mezzi da e per i depositi di container e al traffico sempre congestionato.

A fronte di tutto ciò, abbiamo Un’unica centralina Arpal attiva, denominata Rivarolo Cervetto, nonostante le ‘centinaia’ di centraline che il sindaco aveva promesso dopo la manifestazione popolare svolta a seguito del crollo del ponte Morandi.

Domenica 27 agosto è andata in fumo una fabbrica di trattamento rifiuti che lavora carta e plastica. La plastica che brucia significa emissioni di diossina. Nube nera in aria, la popolazione che chiude le finestre, come da indicazione del (SOLO) Sindaco di Sant’Olcese.”

Per fortuna, il meteo è accorso in aiuto e le abbondanti piogge hanno “dilavato” ceneri e fumi.

“Questo però non basta! Non Tranquillizza! Non possono bastare analisi effettuate all’aperto, in condizioni di pioggia intensa!

Chiediamo – prosegue la nota di Unione Popolare Genova – che vengano eseguite immediatamente analisi sulle eventuali polveri depositate nelle abitazioni limitrofe (migliaia di abitanti coinvolti) e nei contenitori di mangimi per animali, protetti dalle piogge! Conosciamo benissimo quali siano i rischi connessi all’esposizione alla diossina e alla sua presenza nel ciclo alimentare; conosciamo anche i dati epidemiologici che già indicano i quartieri della Valpolcevera come quelli con il più alto tasso di mortalità della città di Genova.

Ci chiediamo anche perché sia stata sottovalutata la nube prodotta dall’incendio, che si è espansa ben oltre il singolo Comune di Sant’Olcese.

Più centraline, più ispezioni nelle aziende a rischio, più trasparenza nei dati!”