Tragedia Jolly Nero a Molo Giano. Quella maledetta notte del 7 maggio 2013 morirono 9 persone (4 i feriti). Oggi la compagnia di navigazione Messina ha annunciato che si costituirà parte civile all’udienza preliminare nei confronti dei 17 imputati per l’inchiesta bis sulla costruzione della Torre Piloti di Genova.
Si tratta dell’inchiesta sul posizionanento della struttura, nata anche dalla denuncia di Adele Chiello, mamma di Giuseppe Tusa, morto nel crollo.
I Messina hanno spiegato che chiederanno il risarcimento di 30mila euro per i danni riportati dal cargo e per i rischi corsi dall’equipaggio.
“Il motivo di questa decisione – ha affermato l’avvocato della società genovese Carlo Uva – non è solo quello di farci risarcire il costo di un danno che abbiamo subito.
Abbiamo versato 19 milioni di euro di provvisionali a alcuni familiari delle vittime ma anche a soggetti come ministeri, Capitaneria e Autorità portuale imputati in questo filone di indagine e sui quali, nel caso in cui dovessero essere condannate, vanteremmo credito.
Fin dall’inizio abbiamo detto che costruzione e progettazione della Torre Piloti dovevano essere considerate. E’ stato fatto solo in un secondo momento“.
L’udienza preliminare è prevista per il prossimo 5 aprile. Risultano imputati i progettisti della Torre, i collaudatori e i datori di lavoro delle vittime.
Per quanto riguarda il primo processo, il Tribunale di Genova ha già condannato il comandante Roberto Paoloni (10 anni e 4 mesi), il primo ufficiale Lorenzo Repetto (8 anni e 6 mesi), il direttore di macchina Franco Giammoro (7 anni), il pilota del porto Antonio Anfossi (4 anni e 2 mesi).
Anche la stessa compagnia di navigazione Messina è stata condannata in primo grado al pagamento di un milione e 500mila euro perché ritenuta responsabile dell’illecito amministrativo relativo al comportamento del comandante.
Assolti, invece, il comandante di armamento della società, Gianpaolo Olmetti, e il terzo ufficiale della Jolly Nero Cristina Vaccari che è stata accusata solo di falso.