Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e la vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale hanno sottoscritto una missiva che è stata inviata nel pomeriggio alla ministra della Salute Giulia Grillo (M5S) per “fare chiarezza su quanto emerso a proposito del caso relativo ai laboratori di analisi dell’ospedale policlinico San Martino di Genova”.
Si tratta dei ticket non pagati da presunti “furbetti” con la “complicità” di operatori ospedalieri genovesi.
L’inchiesta dei carabinieri del Nas era partita nel 2015 e nei giorni scorsi sono arrivati gli avvisi di conclusione di indagine preliminare (acip) che da lunedì saranno notificati a tutti gli indagati.
Complessivamente risultano coinvolti circa 600 dipendenti o collaboratori dell’Asl3 ossia il 12 per cento del totale.
Secondo quanto riferito, il sotterfugio avveniva attraverso l’utilizzo della procedura informatica chiamata “Labin” che avrebbe permesso di “bypassare” la rendicontazione dell’attività ospedaliera senza destare sospetti.
Un sistema, quindi, che andava avanti da tempo e ben collaudato per cui sono finiti nei guai circa 2300 persone, in sostanza amici e parenti ma anche gli stessi dipendenti, che secondo gli investigatori hanno usufruito di prestazioni senza pagare il ticket.
In tal senso, è già stata istituita la commissione d’inchiesta interna, sotto la presidenza dell’azienda sanitaria Alisa, per verificare se dopo il 2015 si siano verificati altri casi.
“Abbiamo scritto alla ministra della Salute – hanno spiegato Toti e Viale – sperando che sia utile a evitare imprecisioni, generalizzazioni, inesattezze circa l’inquadramento della vicenda.
Siamo certi che la magistratura farà piena luce e punirà gli eventuali reati riscontrati, mentre già da anni la sanità ligure è impegnata a contrastare, punire ed evitare per il futuro, sul piano amministrativo, il malcostume già rilevato e sanzionato prima dell’inchiesta dei carabinieri del Nas.
Nella comune battaglia contro il malcostume auspichiamo anche che commenti e valutazioni degli episodi, specie da parte di chi detiene importanti cariche, vengano formulati attraverso la conoscenza della storia e dei fatti, con la serietà e il rispetto che meritano le migliaia di persone serie e oneste che lavorano ogni giorno nella sanità ligure”.
Nel testo della missiva, il presidente Toti e la vicepresidente Viale hanno inoltre ricordato: “I fatti in questione sono una conseguenza del progredire delle indagini a cura degli organi inquirenti, che hanno preso avvio in base ai lavori della commissione interna costituita dall’ospedale San Martino a far data dal 2015.
Le indagini sono limitate alle sole prestazioni di laboratorio in accesso diretto.
C’è la massima priorità data alla verifica delle cause che hanno determinato i fatti ed allo studio e successiva attivazione di azioni correttive per impedire comportamenti imprudenti, inappropriati o illegali.
Queste azioni, sicuramente complesse, riguardano diversi aspetti organizzativi tecnologici e di modifica di prassi.
Regione Liguria da tempo ha intrapreso un percorso informatico teso a impedire comportamenti non etici, se non addirittura amministrativamente o penalmente rilevanti.
Tale percorso prevede la tracciatura univoca della prestazione sin dalla fase di prenotazione e si estende all’erogazione ed al pagamento del ticket. Questo significa che a ciascuna prestazione erogata è abbinato il relativo ticket.
Tra le azioni intraprese, particolare attenzione è stata anche rivolta al percorso dell’anticorruzione e trasparenza, che ha coinvolto a tutti i livelli il personale del Sistema sanitario regionale, con adeguati investimenti sia in risorse per la formazione, sia per la diffusione di una cultura di rinnovamento etico e professionale.
Le azioni intraprese a livello regionale per la promozione di una nuova cultura di integrità hanno coinvolto 200 professionisti.
Inoltre, quest’anno sono iniziati corsi di aggiornamento sul tema della trasparenza e delle azioni eticamente corrette in ambito sanitario per tutto il personale, ossia per circa 25.000 operatori.
Tutto questo per opportuna conoscenza dei fatti al momento noti, al fine di evitare imprecisioni e generalizzazioni tali da generare equivoci ed incomprensioni, ed a tutela delle molte persone oneste del sistema sanitario ligure”.