Gli investigatori della Guardia di Finanza oggi hanno perquisito le sedi di Spea (controllata del gruppo Atlantia come Autostrade per l’Italia) a Genova, Milano e Firenze, nell’ambito dell’inchiesta sul tragico crollo del Ponte Morandi.
Al vaglio dei finanzieri i documenti utili ad accertare se, dal giorno della sciagura, la società abbia messo in atto tutti i controlli sulla rete autostradale.
Altre perquisizioni sono state eseguite presso l’Ufficio tecnico sorveglianza autostradale e presso gli uffici di Genova del ministero delle Infrastrutture.
I blitz della Fiamme Gialle, secondo quanto riferito dall’agenzia Ansa, nasce dai risultati di alcune ispezioni in altri ponti liguri nel corso delle quali sarebbero stati riscontrati ammaloramenti in piloni e solette.
Nei mesi scorsi la procura aveva inviato le relazioni al ministero su cinque viadotti proprio per fare avviare accertamenti.
Le attenzioni degli investigatori riguardano documenti cartacei e file digitali a partire dal 2000 e fino a oggi, relativi ai monitoraggi e ai controlli su tutto il Primo tronco autostradale (che comprende A7, A10, A12 Genova – Sestri Levante, A26, A26/A7, A26/A4, A8/A26 diramazione Gallarate – Gattico).
In particolare, i finanzieri hanno perquisito, tra gli altri, gli uffici di Maurizio Ceneri, ingegnere e coordinatore dei tecnici Spea (non indagato), e dei due responsabili del progetto di retrofitting del Ponte Morandi (sempre di Spea) Emanuele De Angelis e Massimiliano Giacobbi, entrambi indagati nell’ambito dell’inchiesta sul crollo del viadotto.
Per quanto riguarda la Liguria, i tratti dove sono state riscontrate delle criticità sono il viadotto Pecetti sulla A26 e il viadotto Sei luci, la rampa di collegamento tra la A7 proveniente da Milano e il casello di Sampierdarena.
Nel mirino degli investigatori ci sono i monitoraggi e i controlli, le valutazioni dei rischi e le autorizzazioni al traffico pesante. I militari delle fiamme gialle vogliono capire se siano state rispettate le norme in materia di autorizzazione ai Tir con carichi straordinari alla luce delle criticità riscontrate.
Al momento gli indagati nell’inchiesta sul crollo del ponte sono 21, tra Autostrade per l’Italia, Spea e Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, oltre alle due stesse società. Nelle prossime settimane la lista potrebbe allungarsi in vista della richiesta del secondo incidente probatorio che la procura potrebbe chiedere entro la fine di febbraio.