Uno dei possibili motivi di diffusione del coronavirus all’interno delle sei Rsa genovesi nel mirino della procura potrebbe essere stata l’assenza dei tamponi. Su questa ipotesi i carabinieri del Nas hanno acquisito gli elenchi dei test effettuati sui pazienti, ma soprattutto sul personale.
Lo ha riferito oggi l’agenzia Ansa.
L’interrogativo degli inquirenti è se ci siano stati dei ritardi nella ricerca del Covid-19 sul personale che poi è stato a contatto con gli anziani ricoverati e se sia stato fatto un numero sufficiente di test.
Nei giorni scorsi la procura genovese ha iscritto nel registro degli indagati, nell’ambito dell’inchiesta per epidemia colposa, sei dirigenti sanitari (Anni Azzurri, don Orione Paverano, Camandolina, Centro di riabilitazione, S.Camillo, Torriglia di Chiavari).
In queste strutture si sarebbe registrato un tasso di mortalità, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, superiore al 200 per cento.
Nei giorni scorsi i militari del Nas hanno anche cominciato a sentire i famigliari degli anziani e il personale, mentre prosegue l’analisi della documentazione acquisita anche alla ricerca di eventuali comunicazioni cancellate.
Tra i documenti acquisiti nel corso delle perquisizioni, ci sarebbero anche i verbali delle riunioni e le comunicazioni con le società capogruppo per capire quali direttive siano state date alle filiali dalle sedi centrali.