“Sono sconcertato dal comportamento del capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale e ancor più dal testo del comunicato stampa che ha in seguito inviato ai mass media in merito alla maxi inchiesta dei carabinieri del Nas sui ticket al San Martino di Genova”.
Lo ha dichiarato ieri il vice capogruppo regionale Paolo Ardenti (Lega).
Inchiesta ticket 2015, scontro in Regione. Salvatore: Ardenti inadeguato e impreparato
“Se le accuse – ha aggiunto Ardenti – verranno confermate dai giudici, si tratta di gravissimi fatti di malcostume oltre che di reati perseguibili dalla magistratura.
In realtà, tutte le forze politiche di maggioranza e minoranza stamane in aula si sono ritrovate d’accordo nel discutere dei fatti che hanno coinvolto circa 2300 persone.
Anche la giunta Toti si è subito espressa favorevolmente per la discussione in consiglio regionale. In tal senso, peraltro, non c’erano dubbi perché già nei giorni scorsi sia il governatore Giovanni Toti sia l’assessore alla Sanità Sonia Viale erano intervenuti pubblicamente sulla vicenda.
Assurdo, quindi, anche pensare di parlare di ‘blitz’ da parte del M5S. Probabilmente, la collega pentastellata Alice Salvatore preferisce non informarsi o leggere solo cosa le conviene.
In ogni caso, tutte le forze politiche, compresi i colleghi del M5S, tranne Alice Salvatore (visto il silenzio e l’imbarazzo dei suoi colleghi di gruppo durante le sue plateali e assurde esternazioni), si sono ritrovate ovviamente d’accordo nell’affrontare la discussione con la responsabilità e sensibilità dovuta, nei termini e nelle funzioni proprie di un consiglio regionale senza additare tutti i 2300 coinvolti come ‘furbetti’ e senza intervenire sui fatti rischiando magari di interferire o non rispettare il regolare svolgimento delle indagini.
Invece, il capogruppo pentastellato col suo modo di agire ha preferito rischiare di sparare nel mucchio, senza fare distinzioni su 2300 persone. Molte delle quali, visto il numero degli indagati, forse risulteranno estranee a responsabilità dirette.
Perché non ha agito così quando la Corte dei Conti ha imposto più di un anno fa il pagamento del ticket non versato?
Perché nel 2015 non ha presentato interrogazioni in consiglio regionale su questa altra vicenda?
Forse perché quella volta i media avevano dedicato poco spazio alla notizia?
Il caso di allora è lo stesso del suo insussistente ‘blitz’ in consiglio regionale di stamane. L’opportunismo politico e il cavalcare l’onda mediatica hanno le gambe corte”.