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Inchiesta ticket 2015, scontro in Regione. Salvatore: Ardenti inadeguato e impreparato

Ospedale San Martino di Genova (foto di repertorio)

“Per quanto riguarda l’intervento del M5S ieri in consiglio regionale in merito alla maxi inchiesta che riguarda il San Martino, dalla dichiarazione a mezzo stampa del consigliere Paolo Ardenti appare evidente che non abbia capito. O forse dovremmo dire non voglia più capire, l’oggetto dell’iniziativa”.

Lo ha dichiarato la capogruppo regionale Alice Salvatore (M5S) che oggi ha replicato così al vice capogruppo della Lega.

Inchiesta ticket 2015, Ardenti (Lega): sconcertato da comportamento capogruppo M5S

“La mia prima proposta, accolta all’unanimità, di modifica dell’ordine del giorno – ha aggiunto Salvatore – è legittima ed è stata infatti giudicata meritoria da tutto il consiglio regionale (Ardenti incluso) che ne ha approvato il contenuto all’unanimità.

In sostanza, ho chiesto che l’assessora alla Sanità Sonia Viale riferisca in aula, entro la prossima riunione del consiglio regionale, sullo scandalo che sta coinvolgendo il nosocomio genovese.

Lo stesso Ardenti aveva inizialmente approvato anche la mia seconda proposta. Cioè firmare e poi votare in aula anche un ordine del giorno che sancisse ufficialmente questa impegnativa.

Il presidente del consiglio regionale Alessandro Piana è però intervenuto dichiarando che la prima impegnativa conteneva già ‘in nuce’ il dispositivo dell’ordine del giorno e quindi non sarebbe stato necessario procedere con la votazione.

La cosa curiosa è che fino a un attimo prima che l’assessora Viale manifestasse il suo disappunto per l’ordine del giorno (disappunto incomprensibile dal punto di vista logico, ma giustificabile solo in chiave politica, poiché ne condivideva il contenuto), il consigliere Ardenti, così come altri capigruppo, dava piena adesione al testo del documento, che non contiene alcun attacco all’indirizzo dei soggetti indagati così come strumentalmente Ardenti lascia intendere nelle sue strane dichiarazioni a mezzo stampa, forse nella speranza di ingraziarsi il loro consenso (e il loro voto).

Evidentemente per acquietare l’assessora Viale, il consigliere Ardenti ha pensato di alzare i toni con un improvvisato intervento in aula, dichiarandosi contrario a un ordine del giorno di cui pure condivideva il contenuto.

Poi, con un tardivo comunicato pieno di accuse a tradimento.

Quanto accaduto è tuttavia comprensibile, anche se non giustificabile. Fino a pochi mesi fa il consigliere Ardenti era il collaboratore dell’assessora Viale.

Se oggi siede tra le fila della maggioranza, è perché l’ex consigliere e assessore Edoardo Rixi è andato a Roma, liberando così un posto in consiglio regionale.

Tuttavia, continua a comportarsi come un collaboratore personale dell’assessora alla Sanità e non come un consigliere regionale, vice capogruppo della Lega, dal quale ci si aspetterebbe autonomia politica e decisionale.

Il consigliere Ardenti è purtroppo inadeguato e la sua impreparazione l’ha dimostrata con i dettagli contenuti nella nota stampa diffusa ieri.

Mi riferisco al presunto ‘silenzio’ e ‘imbarazzo’ che attribuirebbe ai miei colleghi di gruppo.

Dicendo così dimostra di non conoscere il regolamento dell’Assemblea Legislativa della Liguria, secondo cui quando un consigliere fa una proposta di modifica dell’ordine dei lavori in aula, dopo possono intervenire soltanto due consiglieri, uno a favore e uno contrario.

Essendosi immediatamente prenotato a intervenire il capogruppo di un altro gruppo politico, i miei colleghi stavano semplicemente rispettando il regolamento non potendo più intervenire.

Normalmente, dopo aver fatto una proposta si attende l’intervento a favore, o contrario, da parte dei consiglieri degli altri gruppi politici, poiché c’è condivisione all’interno del proprio gruppo politico.

Dico di più, questa volta, caso più unico che raro, si è espresso esclusivamente un consigliere a favore e nessuno contrario. Perché, come già detto, c’è stata piena unanimità da parte di tutti i consiglieri regionali.

Pertanto, siamo oggetto di un attacco politico strumentale da parte del consigliere Ardenti su una questione a dir poco delicata e molto grave, che meriterebbe unità d’intenti, impegno, sensibilità e certo non l’indecorosa ironia cui stiamo abbiamo assistito e stiamo assistendo”.