“In Italia si stanno creando le condizioni per una nuova diffusa Tangentopoli”.
Lo ha dichiarato oggi il leader del M5S Giuseppe Conte al quotidiano La Stampa, commentando anche l’inchiesta della Dda e della Procura della Repubblica di Genova per corruzione che martedì scorso ha portato agli arresti del governatore ligure Giovanni Toti (ai domiciliari), del suo capo di gabinetto Matteo Cozzani (ai domiciliari), dell’imprenditore portuale Aldo Spinelli (ai domiciliari), dell’ex presidente dell’Autorità portuale e attuale amministratore delegato (sospeso) di Iren Paolo Emilio Signorini.
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Per l’ex premier pentastellato si tratta di “una degenerazione della classe dirigente: dalla Liguria alla Puglia, dal Piemonte alla Sicilia la politica si lascia corrompere, incline alla compravendita dei voti e si rende permeabile alle infiltrazioni mafiose”.
E ancora: “Siamo a un bivio, se come politici non riusciremo a esprimere un sussulto di dignita’, a trovare anticorpi efficaci e ad affrontare con rigore questa degenerazione, finiremo solo col prendercela con la magistratura, lamentandoci dell’invadenza dei pm nella sfera politica. E una politica incapace di rigenerarsi tenta di spuntare le armi ai magistrati, limitando i loro poteri investigativi”.
“A destra – ha riferito Conte – hanno avuto una reazione corporativa ed e’ gravissimo che anche il ministro Nordio sia intervenuto a caldo per censurare i magistrati di Genova, senza nemmeno avere conoscenza dei dettagli dell’inchiesta.
Ma basta guardare le riforme che portano avanti, dalla separazione della carriere alla discrezionalita’ dell’azione penale, dall’abolizione dell’abuso d’ufficio alla depenalizzazione del traffico di influenze, fino alla limitazione delle intercettazioni. Vogliono ampliare gli spazi di impunita’ e asservire la magistratura alla politica.
Su Toti sono ridicoli, come puo’ rimanere al governo di una Regione un presidente agli arresti domiciliari? Che immagine diamo delle nostre istituzioni?
Del resto, anche la ministra Daniela Santanche’ e’ ancora li’, va a rappresentare all’estero il made in Italy, nonostante sia accusata di aver usato in modo fraudolento i fondi del Covid. Senza dimenticare che Giorgia Meloni ha fatto dimettere Vittorio Sgarbi per le inchieste a suo carico e poi lo ha candidato al Parlamento europeo, cosi’ da garantirgli l’immunità”.
“Toti non si è dimesso, ma è sempre in tempo” ha aggiunto Conte.