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Inchiesta Toti e Cozzani, acquisiti atti su indagine Cosa Nostra a Caltanissetta

Revocato obbligo di dimora all'ex capo gabinetto della Regione Liguria
Giovanni Toti e Matteo Cozzani (foto di repertorio fb)

Prosegue il lavoro degli inquirenti della Procura di Genova per la tranche della maxi inchiesta sul voto di scambio, che lo scorso maggio ha coinvolto l’ex presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, il suo allora capo di Gabinetto Matteo Cozzani, i fratelli Artuto e Italo Testa e altre persone, ritenute legate a clan di Cosa Nostra.

Gli investigatori della Guardia di Finanza di Genova ieri hanno riferito di avere acquisito gli atti dell’inchiesta “De Reditu” della procura di Caltanissetta che nel 2022 aveva portato a 15 condanne definitive.

Si tratta di un’indagine che ha fatto luce su attività illecite commesse dagli appartenenti alla famiglia mafiosa riesina del clan Cammarata.

Primi elementi utili, sempre sul voto di scambio, starebbero arrivando dall’analisi del telefono e dei devices di Cozzani. Elementi che poi le fiamme gialle dovranno sviluppare e approfondire.

Per questo filone di indagine, che potrebbe essere chiuso entro fine anno, Cozzani è accusato di corruzione elettorale con l’aggravante di avere agevolato la criminalità organizzata per il presunto voto di scambio con i riesini ai quali avrebbe promesso posti di lavoro in cambio di voti ad alcuni candidati della lista Toti.

Per gli inquirenti i due gemelli sarebbero stati i referenti di un clan mafioso e avrebbero convinto la comunità riesina a votare il partito di Toti e i suoi candidati (tra cui l’attuale deputata genovese Ilaria Cavo) in cambio di posti di lavoro.