Il rischio collasso per un intero comparto, quella della portualità turistica, e la perdita secca di 2.225 lavoratori, lanciato nei giorni scorsi da UCINA Confindustria Nautica, ha trovato ascolto nella Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli che, nei giorni scorsi, ha ricevuto il Presidente di UCINA Confindustria Nautica, Saverio Cecchi.
“Siamo soddisfatti – ha detto il presidente di Ucina Cecchi – che la ministra abbia pienamente compreso la gravità della situazione, il danno per l’intera rete infrastrutturale italiana del turismo nautico, l’impatto sull’indotto delle economie costiere di diverse Regioni e si sia impegnata ad attivarsi con il collega dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, al fine di individuare una soluzione”, commenta Cecchi.
UCINA è consapevole che si tratta di una vicenda che si trascina da 12 anni e che nessun governo precedente ha voluto risolvere. Tuttavia, all’esecutivo non possiamo che dire che con l’attivazione delle procedure di revoca delle concessioni alle società che hanno la sola colpa di aver resistito – e vinto – in giudizio contro gli aumenti retroattivi dei canoni demaniali, il tempo a disposizione è ormai terminato. Occorre una soluzione immediata per evitare una vera e propria ‘esecuzione’ di Stato”.
La vicenda interessa 24 fra le principali marine turistiche del Paese che pur avendo avuto ragione in tutti i gradi di giudizio circa la non legittimità dell’aumento retroattivo dei canoni demaniali stabilito dalla Legge finanziaria del 2007, si vedono recapitare cartelle esattoriali milionarie da parte dell’Agenzia delle Entrate.