“Contrariamente ai processi in atto perpetrati da alcuni organi di informazione che, come già visto del recente passato, emettono sentenze di condanna prima ancora che indagini e processi facciano il loro corso ponendo una gogna mediatica, mi affido con piena fiducia al lavoro della magistratura e dò la mia completa disponibilità a incontrare gli organi competenti”.
Lo ha dichiarato stamane in consiglio regionale Stefano Anzalone (ex Lista Toti e attuale componente del gruppo Misto), intervenendo in aula sulla maxi inchiesta della Dda e della Procura della Repubblica di Genova che lo vede indagato per corruzione elettorale.
Secondo i pm su Anzalone, eletto con la Lista Toti, sarebbero stati convogliati i voti della comunità riesina di Genova, tramite persone ritenuti vicini al clan dei Cammarata di Cosa Nostra.
Anche Domenico Cianci, tuttora in forza nella Lista Toti, indagato per corruzione elettorale con l’aggravante di avere agevolato la criminalità organizzata, ha preso la parola durante il consiglio regionale e ha chiarito la propria posizione.
“Ho avuto il 7 maggio – ha spiegato Cianci in aula – una visita a casa della Guardia di Finanza, persone molto gentili e corrette. Hanno verificato che nella mia abitazione non è stato trovato nulla e nemmeno nel mio studio. Se ci sono stati errori non lo so, è certo che tanta gente millanta. Vedremo i risultati finali dell’inchiesta”.