La Guardia di Finanza di Genova oggi ha sequestrato nella sede genovese di Autostrade e del Centro operativo autostradale tutte le registrazioni delle comunicazioni radio interne a partire dal 14 di agosto scorso, quando crollò il Ponte Morandi.
Secondo quanto riferito, il sequestro è stato eseguito per accertare se anche da quelle comunicazioni, oltre alle varie e-mail, chat e sms, vi sia stata una consapevolezza da parte di Aspi dello stato di ammaloramento del viadotto sul Polcevera e di altri tratti autostradali della Liguria.
Le registrazioni audio saranno analizzate e incrociate con la documentazione finora sequestrata dagli inquirenti.
Intanto, oggi è stato sentito, come persona informata dei fatti, il geologo del Cesi Giuseppe Paolo Stigliano, che coordinò lo studio propedeutico al progetto di retrofitting ossia i lavori di rinforzo alle pile 10 e 9 (quella crollata). Il professionista è stato sentito per ricostruire la genesi dello studio.
Sul fronte della ricostruzione, dopo che il Decreto Genova è passato alla Camera, alla fine della prossima settimana dovrebbe essere approvato in seconda lettura anche dal Senato.
Attualmente, però, risulta poco probabile che i periti nominati dal Tribunale riescano a finire il loro lavoro entro il 5 dicembre come disposto dal gip e forse chiederanno (legittimamente) una proroga per le indagini peritali. Si potrebbero quindi allungare i tempi del dissequestro delle aree per consentire l’avviamento del cantiere e i lavori di ricostruzione del viadotto autostradale.