Si tratta di quattro donne e un uomo. Tutti dell’area anarchica e antagonista che ruota intorno ai centri sociali, i quali sono stati denunciati per apologia di terrorismo e imbrattamento con l’aggravante della finalità di terrorismo.
Sono stati identificati dagli investigatori della Digos genovese quattro dei cinque giovani che la notte tra il 22 e il 23 gennaio scorso avevano vergato le scritte con insulti a Guido Rossa e inneggianti le BR in Salita Santa Brigida a Genova.
Scritte insulti a Rossa e inneggianti BR, Digos: apologia terrorismo. Forse antagonisti
Guido Rossa infame: una scritta in salita Santa Brigida a Genova
L’episodio era avvenuto poche ore prima della visita istituzionale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella presso l’Ilva di Cornigliano per la commemorazione del sindacalista barbaramente ucciso dalle Brigate Rosse.
I muri di Salita Santa Brigida erano stati imbrattati con scritte di inaccettabili insulti contro l’operaio (“Guido Rossa infame”) e di inaccettabile sostegno ai brigatisti rossi (“Mara Cagol, Tino Viel e Gianfranco Zoja vivono”).
Anche il luogo scelto dagli autori dell’imbrattamento non era stato casuale. In Salita Santa Brigida l’otto giugno 1976 fu compiuto il primo omicidio di un magistrato da parte delle BR. Furono uccisi a colpi di mitraglietta Skorpion il procuratore generale Francesco Coco e gli uomini della scorta, Antioco Deiana e Giovanni Saponara.
Gli investigatori della Digos, anche attraverso l’acquisizione dei filmati delle telecamere della zona e alla grafia, uguale ad altre scritte già attribuite agli antagonisti identificati, sono riusciti a ricostruire le fasi dell’imbrattamento e a individuare il gruppo di 5 persone che ha attraversato le vie del Centro storico genovese cercando di eludere le telecamere installate dal Comune.
Inoltre, per raggiungere Salita Santa Brigida, è emerso che i cinque presunti autori si siano coordinati tra di loro stando attenti a non essere visti da eventuali passanti o dalle Forze dell’ordine.
I poliziotti sono riusciti a identificare 4 dei 5 presunti autori delle scritte (tre donne e un uomo) che oltre a essere noti agli uffici della Digos per precedenti specifici risultano figure di spicco dell’area anarco-insurrezionalista genovese. È ancora in corso l’identificazione dell’ultima donna del gruppo.