Infanzia negata nel nuovo singolo di Marquica, un brano che racconta la storia di Sheila, i proventi saranno devoluti a EMERGENCY
Infanzia negata nel nuovo singolo di Marquica, “Mi chiamo Sheila ho dieci anni, dovrei andare in quinta elementare… ma non lo posso fare.
C’è chi ha scelto che non faccia bene… sapersi confrontare e chissà com’è che sarà, sporcarsi di fango e sudore e chissà com’è che sarà essere il gioco di un uomo più grande”da “La Sposa Bambina”
È in radio e in digitale “LA SPOSA BAMBINA” (Ghianda Records, distribuita da Artist First), il nuovo brano della cantautrice MARQUICA, una canzone dal profondo significato che racconta la toccante storia di Sheila, una bambina di 10 anni, che vive a Milano, salvata da un matrimonio combinato con un uomo più grande (https://bit.ly/3lPNzYy).
Una parte dei proventi del brano sarà devoluta a EMERGENCY a sostegno del Centro di Maternità di Anabah nella Valle del Panshir in Afghanistan.
“La Sposa Bambina”, prodotta e arrangiata da Giovanni Ghioldi (basso e chitarra) ed eseguita insieme ai musicisti Elia Micheletto (batteria) e Gianluca Guidetti (mix e master), è un invito a prendersi cura degli altri e a proteggere gli abitanti del futuro. Una canzone pop dalle sonorità delicate e travolgenti, con un testo crudo e diretto, scritto dalla stessa Marquica.
Il lyrics video del brano, edito da Diego Mariani con l’illustrazione di Lucia Pistritto, è online al seguente link: https://youtu.be/M7oG_M_DsO4.
«Ne “La Sposa Bambina”, canto la realtà delicata che ancora molte bambine vivono nel mondo – afferma la cantante Marquica –
Il brano racconta una storia vera che riguarda l’infanzia negata e la voglia di poter riuscire a vivere una vita autentica e semplice, la mancanza di confronto con gli altri bambini e la gioia di avere una nuova occasione per crescere libere da un marchio deciso da altri.
Attraverso queste storie parliamo del mondo e di ciò che ci tocca profondamente, come la storia di Sheila e di sua madre che, andando contro tutti e denunciando il padre della bambina, le ha permesso di cominciare a giocare e respirare».