Un canale dedicato “all’ingegneria dell’amore”. La GdF inoltra rapporto-denuncia alla Corte dei Conti per danno erariale
Gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Savona, nell’ambito di un servizio d’istituto in materia di tutela spesa pubblica e accertamento di danno erariale, hanno individuato un docente di un Istituto Statale di Savona particolarmente attivo su Youtube.
Il dipendente pubblico, seguito da oltre 400 mila followers, risultava aver pubblicato più di 37 mila video sui canali da lui gestiti.
Nello specifico, i militari del Gruppo di Savona hanno constatato che l’insegnante ha percepito compensi indebiti pari a oltre 360 mila euro, derivanti dalla remunerazione per i servizi resi sulla piattaforma di web, anche attraverso l’interposizione di una società creata ad hoc e di fatto amministrata dal dipendente pubblico.
L’uomo gestiva cinque canali su Youtube, uno dei quali vantava addirittura 168 milioni di visualizzazioni, nei quali insegnava “ingegneria dell’amore”, dispensando consigli su come comportarsi nelle relazioni sentimentali.
Tra i video di maggior successo, vi erano quelli che specificavano i segnali da cogliere per capire se una persona era interessata a qualcuno oppure se era imminente la fine di una relazione.
Presso l’abitazione dell’insegnante sono state rinvenute apparecchiature tecnologiche idonee alla registrazione dei video sui propri canali, la cui pubblicazione avveniva con una programmazione preimpostata in automatico per i successivi mesi.
Gli accertamenti hanno consentito di confermare lo status giuridico di dipendente pubblico dell’insegnante, con rapporto a tempo pieno, nonché di acquisire documentazione attestante i pagamenti ricevuti per l’attività di youtuber, in assenza della prescritta autorizzazione dell’Ente di appartenenza, necessaria per lo svolgimento di attività extra professionale.
Per gli aspetti di natura fiscale, verrà svolta idonea attività di natura amministrativa, allo scopo di recuperare a tassazione materia imponibile celata al Fisco.
All’esito delle attività ispettive, i finanzieri hanno proceduto ad inoltrare rapporto-denuncia alla Procura regionale presso la Corte dei Conti della Liguria, segnalando i compensi derivanti dal doppio lavoro svolto per attività online.