Un 42enne genovese è stato arrestato dalla Polizia per atti persecutori. Ieri pomeriggio una donna si è presentata presso il Commissariato Sestri in forte stato di ansia in quanto da tempo viene perseguitata dal suo ex fidanzato.
L’uomo, non accettando la fine della relazione iniziata l’anno scorso, ha iniziato a molestarla con numerosi messaggi e telefonate, non risparmiando minacce velate.
Vistosi bloccata l’utenza, nelle ultime settimane aveva iniziato a seguire la vittima ovunque andasse.
La donna infatti, non appena usciva di casa e si metteva alla guida dell’auto, vedeva spesso il 42enne che la pedinava.
Gli appostamenti avvenivano, però, non solo presso l’abitazione o il luogo di lavoro, ma anche in posti occasionali, tanto che la vittima ha cominciato a sospettare di avere un localizzatore sull’auto o un’applicazione “spia” sul telefono.
Visto che di professione il persecutore fa il tecnico e già in passato aveva installato un tracciatore nella vettura della ex-moglie, i poliziotti di Sestri hanno consigliato alla donna di potare la vettura in un officina di fiducia.
Nel pomeriggio è stato infatti rinvenuto sotto il paraurti posteriore dell’auto, un apparato GPS ad installazione magnetica, acceso e funzionante e con all’interno una sim intestata allo stalker.
Gli agenti sono accorsi all’officina con la polizia scientifica per il sequestro del dispositivo e vi hanno trovato l’uomo che stava cercando di convincere il meccanico a restituirgli il localizzatore che, per sua stessa ammissione, aveva posizionato nell’auto della ex partner.
All’interno dell’officina, a terra, la vittima in evidente stato di shock è stata soccorsa e accompagnata in ospedale con l’ambulanza.
L’uomo, sul cui telefono vi era un’applicazione di tracciamento geografico in tempo reale, è stato condotto presso la sua abitazione agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.