Altro che tal “Renzo Gazzano” ossia un profilo fake di Facebook. Secondo la polizia dietro c’erano i suoi parenti, che oggi sono stati perdonati. Almeno dal punto di vista giudiziario.
L’assessore regionale Marco Scajola, il quale non ne sapeva nulla e successivamente si era detto molto amareggiato della vicenda, giovedì scorso ha presentato la remissione di querela contro ignoti che nelle scorse settimane aveva portato, a conclusione degli accertamenti compiuti dagli investigatori della Polizia Postale, all’individuazione dei due cugini Lucia Scajola e Paolo Petrucci.
In sostanza, la giornalista e figlia del nuovo sindaco di Imperia Claudio Scajola (suo spin doctor nella scorsa campagna elettorale) era accusata insieme al cugino (capo della segreteria organizzativa della campagna elettorale) di avere realizzato il falso profilo Facebook con il quale avrebbe insultato e offeso alcuni avversari politici del padre ed ex ministro dell’Interno.
Solo che, tra di loro, c’era pure l’altro cugino Marco Scajola, schieratosi con Giovanni Toti, il centrodestra e la Lega, a sostegno del candidato sindaco Luca Lanteri e in contrapposizione allo zio Claudio Scajola.
A sporgere querela, insieme all’assessore regionale della giunta Toti, erano stati anche Piera Poillucci e Antonello Ranise, candidati di Forza Imperia.