Sarà interrogato dai magistrati la prossima settimana Giovanni Toti, che tramite il suo avvocato, Stefano Savi, ha formalizzato la richiesta di essere ascoltato nell’ambito della maxi inchiesta della Dda e della Procura di Genova, che martedì scorso lo ha portato agli arresti domiciliari per corruzione elettorale.
Dopo una prima udienza nella quale il governatore ligure, attualmente sospeso dalle funzioni, si è avvalso della facoltà di non rispondere per completare e approfondire la lettura delle migliaia di pagine di carte legate all’indagine, l’avvocato Savi ieri ha chiesto di calendarizzare l’interrogatorio.
“Si farà senz’altro – ha spiegato Savi – ma non sappiamo esattamente quando, certamente non questa settimana”.
Toti si è detto pronto a chiarire la sua posizione e a spiegare quanto gli viene addebitato, e lo farà probabilmente a inizio della prossima settimana, mentre in queste ore il lavoro degli inquirenti si concentra, dopo gli interrogatori di garanzia, sul sentire anche i primi testimoni ossia le persone informate sui (presunti) fatti.
Giampedrone: so per certo che Toti farà di tutto per tornare alla guida della Liguria
Se l’avvocato Savi ha ancora una volta smentito qualunque voce di eventuali dimissioni, che “finché non avrà la possibilità di chiarire la sua posizione con i magistrati non sono un tema”, la giunta regionale resiste con la maggioranza di centrodestra compatta nel respingere le richieste di dimissioni avanzate in consiglio regionale dalla minoranza di centrosinistra.
Ed è nelle intenzioni del presidente facente funzioni Alessandro Piana (Lega) proseguire “senza soluzione di continuità” con il lavoro impostato “per rispetto dei liguri”.
“E’ giusto – ha spiegato Piana – non dimettersi e anzi non scappare, portando avanti tutto quello che d’importante c’è da fare per la Liguria”.
Tra i problemi c’è anche quel che sarà delle grandi opere per le quali Toti era stato nominato commissario, in particolare il cantiere dello scolmatore del Bisagno a Genova per evitare future alluvioni, il progetto del rigassificatore a Vado Ligure, la Via dell’Amore alle Cinque Terre legata al tema del dissesto.
Sono in corso interlocuzioni con il Governo, con lo stesso Piana che ha dato la disponibilità, insieme all’assessore regionale alla Difesa del suolo Giacomo Giampedrone, a occuparsi delle materie: “Uno degli obiettivi è non vedere fermarsi il cantiere dello scolmatore del Bisagno, atteso da anni e già stoppato e ripartito dopo le vicende delle interdittive antimafia”.