“Le intimidazioni e le minacce scritte dal Collettivo autonomo lavoratori portuali nei confronti del nostro assessore comunale alla Sicurezza Stefano Garassino sull’annunciata chiusura del centro sociale Zapata, sono l’ennesima dimostrazione del significato che, secondo alcuni, ha la parola democrazia”.
Lo hanno dichiarato oggi la capogruppo comunale Lorella Fontana e i capigruppo leghisti di tutti i Municipi genovesi dopo che ieri il consigliere comunale Davide Rossi aveva espresso per primo solidarietà all’assessore Garassino.
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“Per nostra natura – hanno aggiunto – non ci siamo mai tirati indietro a un confronto di idee, percorsi e progetti, sia in ambiti istituzionali sia in quelli di pubbliche piazze, ma mai abbiamo dovuto rispondere a una violenza verbale che lascia ben intendere di voler arrivare a quella fisica.
A questa violenza, nel giorno in cui tutte le istituzioni hanno ricordato il brutale assassinio di Guido Rossa da parte delle Br, ribadiamo con estrema forza solidarietà e vicinanza all’assessore Garassino, preso di mira per il solo impegno di trasformare in realtà la volontà dell’amministrazione comunale e del governo nazionale.
Queste intimidazioni non ci spaventano ma ci spronano solo a essere un gruppo ancora più coeso per far muro a chi vuole aprire la caccia al leghista scomodo di turno. Il processo del cambiamento non si arresterà, se ne facciano una ragione coloro che di prepotenza e minacce vivono le loro giornate cercando a tutti i costi un nemico da abbattere. La chiusura dei centri sociali come lo Zapata, Tdn, Out Out e altri, non la vuole solo l’assessore, ma i cittadini genovesi che con il loro voto hanno portato la Lega al governo della città e dello Stato. Se ne facciano una ragione. La democrazia è questa. Siamo tutti Garassino, Garassino è tutti noi”.