“Analizzando i sistemi di tassazione relativi all’Addizionale Regionale all’Irpef delle regioni a statuto ordinario che hanno adottato la struttura degli scaglioni di reddito, emerge che la Liguria non è la Regione che applica le aliquote maggiori né con riferimento alla aliquota minima né all’aliquota massima.
In particolare, si colloca tra quelle che applicano al primo scaglione di reddito (< 15.000,00 euro) l’aliquota base più bassa, pari al 1,23%, come stabilito dalla legge statale, a differenza di altre regioni, tra le quali Piemonte, Campania, Emilia-Romagna, Toscana, Molise, Puglia e Lazio, che invece applicano alla fascia di cittadini con i redditi più svantaggiati aliquote più elevate.
Pertanto risulta evidente l’impegno della Regione Liguria nel tutelare le fasce più basse di reddito dove si colloca circa il 46% dei contribuenti Liguri (ultimo dato disponibile 2020). Anche nella fascia tra i 15 e i 28 mila euro, la Liguria ha un’aliquota di 1.81% contro il 2,96% della Campania, 1,93% dell’Emilia Romagna, 3,33% del Lazio, 1,93% del Molise, 2,13% del Piemonte”.
Lo hanno comunicato oggi i responsabili di Regione Liguria.
“Questi dati – ha spiegato il governatore ligure e assessore al Bilancio Giovanni Toti – dimostrano in modo inequivocabile come la Liguria sia tra le Regioni che applicano al primo scaglione di reddito l’aliquota base più bassa. Mentre altre Regioni, almeno sette, hanno aliquote più elevate. Abbiamo calcolato l’addizionale regionale Irpef in Liguria a confronto con la Lombardia e i nostri cittadini, grazie all’introduzione di detrazioni regionali, pagano circa 50 euro meno rispetto a quelli lombardi nella situazione di reddito pari a 28mila euro con due figli a carico”.