“Nel frattempo emerge che il signore che ieri sera ha ucciso a Bruxelles affermando di essere dell’Isis, sia transitato anche da Genova, come si evince dal suo profilo fb”.
Lo ha dichiarato stamane l’europarlamentare genovese Marco Campomenosi (Lega) che da Bruxelles ha seguito l’attacco terroristico di ieri da parte dell’islamista che, imbracciando un kalashnikov, al grido di “Allah akbar” ha ucciso due svedesi a sangue freddo per strada e seminato il panico nella capitale belga.
Quello in foto è mio marito e non il terrorista islamico di Bruxelles
Il 45enne tunisino Abdessalem Lassoued, dopo la lunga fuga nella notte, stamane è stato poi trovato in un bar e ucciso durante il successivo scontro a fuoco con la Polizia federale belga.
Secondo quanto riferito dai media, l’islamista ha viaggiato molto negli ultimi anni, prima di stabilirsi da non molto tempo a Schaerbeek, dove nel 2022 vennero accoltellati due poliziotti belgi.
In Italia era stato identificato a Bologna nel 2016. A Genova, invece, è passato almeno una volta nel 2021, anno in cui è stato girato il video pubblicato sul suo profilo fb, il cui “screenshot” è stato pubblicato oggi su Twitter/X dalla giornalista Maria Zuppello.
L’immagine ritrae il terrorista islamico in piazza della Vittoria con alle spalle l’Arco della Vittoria, il monumento dedicato ai Caduti genovesi della Prima guerra mondiale. Forse si stava per recare in Francia.
Gli investigatori della Digos ritengono che il video da cui è stata estrapolata la foto dell’islamista sia veritiero e sono in corso indagini per verificare gli spostamenti del tunisino ed eventuali complici.
La presenza a Genova del 45enne jihadista sarebbe da collegare a un viaggio a tappe che l’attentatore islamico di Bruxelles avrebbe fatto due anni fa per attraversare l’Italia e dirigersi nel Nord Europa. Si cerca di scoprire quanto si è fermato nel capoluogo ligure e quali contatti abbia avuto.
Non lontano da piazza della Vittoria, in via Venti Settembre si trova la sede del Consolato della Tunisia e gli investigatori della Digos vogliono verificare se risulta che il 45enne abbia preso contatto con gli uffici per qualche documento.
Inoltre, piazza della Vittoria è il punto di arrivo e partenza dei bus che effettuano collegamenti con città italiane ed europee.
Gli investigatori della Digos ritengono che probabilmente altri terroristi islamici, come il tunisino, abbiano una rete di contatti sul territorio (le cosiddette cellule dormienti) anche ai fini di procurarsi armi, documenti, denaro e supporto logistico.
A Milano un operazione antiterrorismo ha permesso l’arresto di due egiziani tra cui un naturalizzato italiano.