“Finirà mai questa ‘emergenza’ sanitaria che da due anni continua a sconvolgere le nostre vite? O il nostro modo di vivere, di stare insieme agli altri è, ormai, cambiato per sempre?
Che cosa sarà questa “normalità” a cui, ci dicono, presto potremo ritornare? La nuova libertà che ci è stata restituita, dopo le lunghe settimane di lockdown, si è rivelata essere una libertà ‘autorizzata’ dal potere. Non un diritto individuale e inalienabile che, in certi casi, può essere certamente limitato o addirittura temporaneamente sospeso, ma un’autorizzazione, un ‘privilegio’ riservato soltanto a determinate categorie e classi di persone dotate di apposito pass”.
Paolo Becchi: Kant col Green pass
Sono queste le domande che nel suo ultimo libro “Kant col Green pass. Dalla sorveglianza al controllo sociale” (Editore: Albatros Collana: Gli Speciali. 186 pagine), il Professor Paolo Becchi si pone e alle quali cerca di dare una risposta.
A due anni di distanza dall’inizio dell’ ‘emergenza sanitaria’, in Italia e nel mondo, cominciano finalmente a vedersi le profonde trasformazioni politiche che la lotta contro il virus ha determinato nelle nostre democrazie occidentali.
In queste pagine, in modo agile e provocatorio, Il Professor Paolo Becchi fornisce al lettore gli strumenti teorici necessari per orientarsi nelle principali questioni dell’attualità politica. Attraverso un approccio filosofico originale, il libro ripercorre le diverse tappe che hanno portato, progressivamente, all’adozione di provvedimenti sempre meno legati all’effettivo contrasto della pandemia e sempre più, invece, diretti ad assicurare le esigenze di una nuova società del controllo totale.
Chi è il Professor Paolo Becchi
Paolo Becchi (Genova, 1955) è attualmente professore ordinario di Filosofia del diritto nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Genova, dove insegna Filosofia pratica e Bioetica.
La Eötvös Loránd University di Budapest gli ha conferito una laurea honoris causa in Giurisprudenza.
Studioso della filosofia del diritto di Hegel e del diritto naturale moderno, ha altresì contribuito alla diffusione del pensiero di Hans Jonas in Italia.
I suoi scritti sono stati tradotti in inglese, francese, spagnolo, portoghese, giapponese e ungherese. Nel nostro Paese oggi è considerato un personaggio against the stream, quello che si definirebbe un “cattivo maestro” e di cui questo libro rappresenta solo l’ultima provocazione in ordine di tempo: quella contro la tirannia del governo biotecnocratico.