L’ isola di pietra pomice, che si sarebbe formata attraverso l’aggregazione dei detriti provenienti da un’eruzione sottomarina a largo di Tonga, (verso il 7 agosto) sta spostandosi lentamente verso le coste australiane.
Attraverso le immagini dei satelliti si può dire che la zattera di pietra pomice ha una superficie di circa 150 chilometri quadrati e lentamente sta “navigando” verso la costa orientale australiana, dove dovrebbe arrivare tra circa sette mesi. Diversi saranno i benefici per la Grande barriera corallina, come sottolineato dal geologo Scott Bryan in forza alla Queensland University of Technology:
«È un potenziale meccanismo per rifornire la Grande Barriera Corallina. Sulla base degli eventi passati legati a superfici di pietra pomice che abbiamo studiato negli ultimi 20 anni, porterà nuovi coralli sani e altri abitanti della barriera corallina nella Grande barriera corallina.»
Servirà ad aiutare la barriera corallina, minacciata dagli effetti dei cambiamenti climatici. «Tuttavia non si tratterà di una soluzione permanente ̶ ha spiegato Terry Hughes della James Cook University ̶ ma di un “tampone”; sarà necessario intervenire in fretta per fermare il riscaldamento globale.
Inoltre occorrerà attendere l’arrivo della piattaforma sulla Great Barrier Reef per affermare che vi saranno più benefici che danni ̶ ha concluso Hughes ̶ in quanto ai coralli e alle specie sane si aggregheranno anche elementi potenzialmente invasivi.» ABov.