La Bce fa pressing alla Carige, chiede un piano di sicurezza per la banca ligure.
Continua il dialogo serrato tra Bce (banca centrale europea) e banca Carige per la ricerca di una soluzione unanime sulla sicurezza della banca. L’obiettivo della Bce è mettere definitivamente in sicurezza la banca ligure. Secondo quanto riportato dal quotidiano il Sole 24 Ore, la Bce, nelle ultime settimane, avrebbe esortato la banca e il Fondo interbancario, azionista di riferimento, per la tutela dei depositi. Si legge tra le righe “studiare un piano alternativo, in caso di allungamento dei temi nella ricerca di un partner”.
Il pressing della Bce sarebbe dovuto al avvicinarsi della scadenza del fine anno 2021. Nei piani concordati a suo tempo, la Ccb (Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo) avrebbe dovuto esercitare l’opzione per acquistare l’80% del capitale di Banca Carige, questa quota oggi è in mano al Fitd stesso. Questo scenario, è sfumato lo scorso marzo per scelta di Ccb, che si è sfilata dalla partita per lo scoppio della pandemia. Da quel momento il Fitd si e’ subito messo a cercare una nuova soluzione, con l’apertura di una data room finalizzata alla selezione di un partner alternativo.
Quali possano essere gli scenari futuri per la banca ligure?
Oggi si pensa all’unica scelta logica: la ricerca di un partner industriale. Per favorire questo scenario c’è stato il chiarimento dell’Agenzia delle entrate, che a inizio settembre ha sottolineato il beneficio fiscale delle Dta. Per Carige è un tesoro di circa 400 milioni, utilizzabile dall’eventuale acquirente. Questo anche in caso di fusioni multiple realizzate in tempi diversi, purché deliberate dai board entro fine anno.
Questo schema di pianificazione, in teoria, farebbe diventare Carige una pedina ideale di un’aggregazione a tre banche. Molti osservatori guardano a Credit Agricole Italia, che ha già realizzato l’acquisizione del Creval nel corso dell’anno. Possibile compratore potrebbe essere Bper.
Resta però il problema dei tempi: un passaggio decisivo, per mettere in discesa il dossier, potrebbe essere rappresentato dalla proroga sulle norma delle Dta al 2022 così come dall’innalzamento dal 2 al 3% della soglia sulla Dta. Ma queste possibili pianificazioni, sono solo “alla finestra” aspettando soluzioni per la più antica banca in attività e ritenuta anche la più longeva al mondo presente nella città di Siena. ABov