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La Cub di via Savona apre un punto di ascolto per i lavoratori disoccupati

La Cub di via Savona apre un punto di ascolto per i lavoratori “disoccupati”
Un'iniziativa di sostegno della Cub di via Savona per supportare i lavoratori tenuti a casa

Effettuati anche sei differimenti per i vaccini

La Cub di Genova di via Savona apre un punto di ascolto e informazione a sostegno dei lavoratori oggi “disoccupati”.

Oltre all’obbligo vaccinale per chi ha più di 50 anni, scattato nei giorni sorsi, a breve, arriveranno nuove restrizioni.

Dal 15 febbraio infatti, sempre per gli over 50, sarà obbligatorio per accedere al lavoro il green pass rafforzato, cioè la certificazione verde che si ottiene solo attraverso vaccinazione o guarigione con validità sei mesi.

Per questo motivo, ancora una volta la Cub di via Savona mette a disposizione strumenti anche legali allo scopo di sostenere i lavoratori sanitari e non solo sospesi da molti mesi.

“Si tratta di lavoratori, vittime delle politiche scellerate del governo dei ricatti!”, tuona la Cub di Genova di via Savona che aggiunge: “Nessun lavoratore deve rimanere senza salario, nessuno deve rimanere fuori dal lavoro. Sostenere altri lavoratori in difficoltà è un atto di civiltà e democrazia e vi aspettiamo numerosi anche per essere informati sulla realtà che si vive fuori dagli schermi televisivi e dai talk show”.

Un punto di ascolto sarà presente:

  • tutti i giovedì a partire dal 3 febbraio dalle 15.30 alle 18.30 con la presenza di persone note della cultura genovese.
  • tutti i venerdì dal 4 febbraio dalle 9.30 alle 12.30 i negozianti che oggi si sentono abbandonati al proprio destino, avranno la possibilità di essere ascoltati.

Tra l’altro proprio la Cub di via Savona ha ottenuto per diversi suoi associati i cosiddetti “differimenti” per alcuni lavoratori per quanto riguarda i vaccini.

Secondo quanto riferisce la coordinatrice della Cub Sanità Raffaella Viganego, proprio nei giorni scorsi ci sono stati ben sei differimenti per le vaccinazioni con il reintegro del posto di lavoro per due infermiere del San Martino, un’Oss del Villa Scassi e un’Oss di Sestri Levante.

Mentre un impiegato del Comune di Genova ed un metalmeccanico di Ansaldo Energia hanno potuto riprendere a lavorare.