La Fiab al sindaco di Genova: potenziate servizi controllo. La risposta di No alle ciclabili: chi è senza peccato, scagli la prima pietra
Se la “Fiab Genova, amici della bicicletta”, tramite il suo presidente Romolo Solari, scrive al sindaco di Genova Marco Bucci ricordando come a Genova sia sempre presente il problema della “sosta selvaggia di furgoni, auto e moto in doppia fila o su piste e corsie ciclabili” ed invocando il potenziamento dei “servizi di controllo sulle doppie file o comunque sulle soste che sono d’intralcio alla circolazione con il sistema Grifone in dotazione alla Polizia Municipale, non tarda ad arrivare anche il commento, con una lettera aperta indirizza alla Fiab da parte del gruppo attivo su Facebook ”No alle ciclabili d’intralcio alla viabilità ordinaria” per voce di Giacomo Puppo.
“Spett. FIAB, leggendo la vostre dichiarazioni richiedenti al comune di Genova maggior rigore nei confronti delle auto in doppia fila, vi ricordate quando qualcuno più importante di noi disse: “chi è senza peccato, scagli la prima pietra (Multa??)”? Trovo questa frase appropriata per parlare di quanto avete richiesto. Perché se i vostri sostenitori e discepoli fossero utenti delle strade corretti e senza macchia, quanto denunciate sarebbe condivisibile, essendo la sosta selvaggia in doppia fila, un problema ricorrente per tutti gli utilizzatori delle strade.
Ma poiché, i vostri rappresentati, forti del non essere identificabili a mezzo targa sono i primi a macchiarsi di una marea di infrazioni, ecco che suona parecchio stonata e di cattivo gusto una richiesta del genere.
Fossi in voi guarderei prima in casa vostra: partirei col ricordare ai vostri amici pedalatori che il semaforo rosso esiste anche per loro, che alternare per comodità strada, attraversamenti e marciapiede è vietato; che anche le loro manovre scorrette possono portare a dei pericoli e degli incidenti.
Vi inviterei poi a schierarvi contro l’assurda legge che consente ai mezzi dolci di percorrere le vie contromano: proprio perché parlate di sicurezza, dovreste immaginare il pericolo che questa norma folle genera; così come, mi piacerebbe vi schieraste contro chi ha consentito ai monopattini di circolare per le strade: sono mezzi con ruote così piccole da renderli pericolosissimi in primis per i loro conducenti.
Infine, evitate di puntare il dito accusatorio e giudicante verso i conducenti di mezzi a motore e tradizionali. Non è il tipo di mezzo a generare comportamenti irregolari e da sanzionare, ma è il buon senso e l’educazione delle persone a fare la differenza nella conduzione di qualunque mezzo.
E personalmente, noi auspichiamo un’attenta ed uguale repressione di tutti i comportamenti sbagliati, a partire da chi getta la cicca per terra, fino alle soste in doppia fila, ma passando per le biciclette che non rispettano il semaforo rosso, senza alcuna presunzione di erigerci per ideologia a migliori degli altri. Provate anche voi?”