Pavese a Celle 1908 – 1950, uno dei casi più problematici ed interessanti della letteratura italiana
Personaggio che sfugge alle etichette, animo tormentato, tanto che la sua fine, anch’essa letteraria pur nella sua tragicità, facente parte dell’essenza della sua vita, è, come si sa, segnata dal suicidio; la fine di un uomo provato da se stesso e dalla sua opera di apparente immediato approccio, in realtà di esclusiva complessità. Ebbene gli esordi di questo personaggio chiave della letteratura italiana del ‘900, sono distantissimi da ciò che verrà riflettuto in “Dialoghi con Leucò” o in “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”, sono gli esordi di un ragazzo che non testimonia ancora il “disagio di vivere” , che sarà un marchio della sua futura narrativa e sono esordi che, a quanto pare, sono iniziati nella nostra Celle, nel 1922, in occasione di un soggiorno di dodici giorni, col gruppo di scout di cui faceva parte: il “Riparto II – La Salle” , fondato dai Fratelli delle Scuole Cristiane dell’Istituto “La Salle” di Torino. Di tale breve periodo di vacanza , Pavese lasciò un diario, dal titolo “Dodici giorni al mare”, forse la sua prima prova letteraria, che venne ritrovato da Mariarosa Masoero, una studiosa di Pavese fra le più competenti. Il diario “balneare” di Pavese appare lo scritto di un ragazzo entusiasta e curioso, che spesso riferisce dei pasti e delle merende che il gruppo in escursione consuma con appetito, illustrandoci così un po’ della vita e delle abitudini di allora. Eppure nelle pagine di uno scrittore ancora “in erba” già si colgono i tratti di una futura personalità di autore, le sfumature di sensibilità di chi aveva già letto Melville, di cui sarà poi anche un traduttore e, dalle colline del Piemente, sotto tali suggestioni, si era fatto un’immagine del mare. Il diario è conservato, in duplice copia, una “brutta” a matita ed una “bella” a penna “ad inchiostro nero”, negli archivi del Centro Universitario per gli studi di Letteratura Italiana in Piemonte “Guido Gozzano – Cesare Pavese” ed è stato pubblicato, per la prima volta, a cura della professoressa Masoero, nel 2008.
Sabato 22 agosto, alle 17,00, nel teatro comunale all’aperto, presso il Palazzo Comunale di Celle, se ne parlerà nel corso di una “conversazione d’omaggio”, in occasione del settantesimo anniversario della morte dell’autore, proprio con Mariarosa Masoero; verrà proiettato inoltre il servizio che la giornalista Graziella Riviera, che sarà presente all’evento, aveva realizzato nel 2001 per i telegiornali regionali di Rai 3. Merito dell’iniziativa è del “Centro Culturale Celle 3 C”, editore del periodico “A Civetta” ed in particolare del suo presidente Pierino Ratto, che non ha voluto perdere l’occasione per riportare a Celle il “Diario” , in un convegno cui ha voluto dare, giustamente, un richiamo nazionale. Il Comune di Celle condivide e patrocina l’evento, considerandolo una delle manifestazioni culturali più significative ed importanti del proprio calendario di eventi.