GENOVA. 26 LUG. Oggi è l’ultimo giorno per il Corriere Mercantile. Lo comunicano gli stessi redattori in una nota forse un po’ laconica precisando che, poi, domani toccherà alla ‘sorella’ Gazzetta del Lunedì. La lettera d’addio o, forse di arrivederci, che ci permettiamo di pubblicare per intero, fa intendere come il giornale proseguirà su altri mercati, probabilmente l’online e, almeno da parte nostra, sarà il benvenuto.
La chiusura di un giornale, fa sempre male, soprattutto per chi lo seguiva con interesse. In molti, compreso lo scrivente, hanno iniziato proprio al Corriere Mercantile, sui campi di calcio di terza categoria o scrivendo degli allievi come ultime ruote del carro, ma allora le cose erano ben diverse.
Da parte nostra non vogliamo fare commenti, su eventuali errori o problematiche interne, non ci permettiamo.
Solo un paio di riflessioni da chi da tempo è passato dalla carta stampata all’ online e ha vissuto l’ultimo giorno de La Notte di Milano con le macchine da scrivere lanciate per terra, i saloni desolatamente vuoti e gli occhi dei redattori vuoti e disperati.
Per prima cosa ricordiamo la scelta coraggiosa che ha fatto il New York Time passando all’online, il mercato dell’ editoria è in continua evoluzione e se non c’è più spazio, lo si deve cercare in nuovi mercati.
La seconda proprio leggendo la lettera d’addio si parla di persone che non hanno voluto o non se la sono sentita di ‘comprarmi’. Anni fa proprio poligrafici, giornalisti ed amministrativi del Mercantile avevano fondato dalle ceneri una cooperativa che era uscita vincente ed allora perché non fare rinascere una nuova ‘fenice’? Con affetto e solidarietà. LN
“Ciao. Sono l’ultimo numero del Corriere Mercantile. Domani la stessa sorte toccherà alla mia “sorella”, la Gazzetta del Lunedì. Da martedì sparirò dalle edicole. Poi sarò in vendita, ma su altri mercati. Quelli dove opera chi, sino ad ora, non ha voluto o non se l’è sentita di comprarmi.
Ho tentato di restare in vita in ogni modo. Aggrappandomi al solo elemento che era rimasto al mio interno, quando la liquidità è andata man mano esaurendosi e hanno iniziato a bussare alla porta i primi creditori. Se sono arrivato sin qui, è solo grazie alla professionalità e all’enorme e impagabile impegno di quei giornalisti, poligrafici, amministrativi, fotografi, collaboratori che tutti i giorni mi hanno confezionato. Mi hanno sempre voluto bene. Con i miei 192 anni, posso dire di esser stato per tutti un papà. Dal mio direttore più longevo, Mimmo Angeli, all’ultimo dei ragazzi che qui hanno imparato il mestiere. Sono sempre stato un’ottima “scuola”, e tutti me lo hanno riconosciuto: a cominciare da quei giornalisti diventati famosi a livello nazionale e che sempre hanno raccontato di aver iniziato con me.
Ma sono anche una delle aziende storiche della città. Qualche anno fa, alla Camera di Commercio, venni insignito con una targa commemorativa. La mia città è capace di autocelebrarsi, un po’ meno, forse, di guardare al futuro. Per questo è iniziata la mia agonia. Mi conforta il fatto che in queste ultime ore che mi separano dalla sospensione delle pubblicazioni mi sono arrivate centinaia di mail, messaggi, ricordi, solidarietà. Tanti hanno espresso la speranza che possa tornare presto nelle edicole. Più forte, vigoroso e motivato di prima.
Ho bisogno di qualcuno che creda in me, nella mia storia, ma anche in quello che di buono posso esprimere in chiave futura. Alla mia città continuo a voler bene, anche se mi ha lasciato malconcio. Voglio continuare a raccontarla quartiere per quartiere, comune per comune, nelle squadre di serie A come nel calcio dilettantistico e negli sport minori. Nel suo mondo culturale e negli spettacoli. Per questo non vi dico addio. Ma un arrivederci pieno di speranze. E siccome sono il più vecchio di tutti, vi raccomando un’ultima cosa: ora non piangete”. (nell’immagine: la pagina odierna del Corriere Mercantile).
La versione online del Corriere Mercantile: http://www.corrieremercantile.it/