Chi non ricorda la fantastica immagine della luna colpita nell’occhio da un missile? Un fotogramma entrato nell’immaginario collettivo, il colpo da maestro di un artista-artigiano considerato uno dei pionieri del cinema, Georges Méliès. Lo spettacolo in scena in questi giorni al Teatro della Corte racconta proprio di questo personaggio, un grande regista parigino, punto di riferimento obbligato per i cinefili di tutto il mondo.
M come Melies, firmato Marcial Di Fonzo Bo e Élise Vigier, rappresenta un nuovo capitolo della collaborazione tra il Teatro Stabile di Genova e la Comédie de Caen, già coproduttori in questa stagione di Fine dell’Europa di Rafael Spregelburd e in quella passata di Demoni di Lars Loren, diretto dallo stesso Marcial Di Fonzo Bo.
Sono in cinque sul palco a raccontare con delicatezza e magia la vita e le opere del pioniere del cinema che attraverso la gestualità e le misurate parole (in varie lingue) rivivono in uno spettacolo corale da sogno.
Tutto inizia dal celebre Le voyage dans la lune del 1902, un viaggio sempre sognato dal piccolo Georges che col suo alter ego in versione marionetta, guardava alla Luna come ad un traguardo possibile attraverso la fantasia e… alla pellicola. Il viaggio di George sarà quindi possibile quando sarà più grande grazie alle vere e proprie magie che riuscirà a creare sul set del suo film che prenderà corpo sotto gli occhi meravigliati e attenti degli spettatori. E quello a cui si assiste non è un viaggio solo tra le stelle, ma nell’intimità, nel carattere, nei pensieri e nella vita di Méliès.
Ottimo l’affiatato gruppo di giovani attori – Arthur Amard, Lou Chrétien-Février, Alicia Devidal, Simon Terrenoire, Elsa Verdon – che mostrano con ironia e commozione come questo pioniere dell’arte cinematografica creava i suoi film. Mentre da fuori scena la voce del protagonista, interpretata da Roberto Alinghieri, arriva lontana ed evocativa come quella di un narratore. Il lavoro di Élise Vigier e Marcial Di Fonzo Bo ci fa riflettere su quello che c’è dietro ogni opera d’arte e sulla volontà e perseveranza necessarie affinché un sogno possa diventare magia, tanto al cinema quanto a teatro, e questo bellissimo spettacolo racconta con la raffinatezza della semplicità la storia di un uomo che ha donato tutto per creare splendide favole, momenti di fantasia, di gioia e che, senza saperlo, ha fondato l’arte cinematografica.
Nei film di Méliès le leggi della natura sembrano annullarsi, in un mondo fantastico irreale, dove la libertà era totale e le possibilità infinite. E per un’ora e un quarto anche gli spettatori si immergono con piacere in questo “mondo virtuale” dove tutto era possibile, il primo e senza dubbio molto più affascinante rispetto a quelli ormai comuni e banali dei giorni nostri.
M come Melies è in programma fino a domenica 21 ottobre.
Francesca Camponero