Nell’Operazione Touran a Spezia, Massa, Pisa, Como e Milano sequestrati 24 chili di droga
Questa mattina, a conclusione di un’articolata attività di indagine durata più di un anno e mezzo, sono state eseguite numerose ordinanze di custodia cautelare in carcere, disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale della Spezia dr.ssa Marinella Acerbi, nei confronti di diversi marocchini dediti, in modo stabile, alle attività di importazione, trasporto, confezionamento e spaccio di sostanze stupefacenti.
È giunta a conclusione un’ampia ed articolata indagine, convenzionalmente denominata “Operazione Touran”, condotta dalla Squadra Mobile della Questura della Spezia e coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica dr.ssa Monica Burani.
L’indagine è partita dopo una serie di arresti, denunce e piccoli sequestri di droga, riconducibili ad azioni di spaccio al dettaglio consumate giornalmente, a partire dall’estate del 2018, all’interno di aree boschive situate nelle prime periferie della città, dove si sono progressivamente spostate le tradizionali piazze di spaccio.
Le attenzioni degli investigatori si concentravano, in una prima fase, su alcune aree impervie, situate lungo la strada che conduce all’abitato spezzino di Pitelli e su quelle situate in prossimità del Parco Fluviale del fiume Magra (nei comuni di Arcola, Bolano, Beverino), dove si era spostato il grosso dello spaccio al minuto e dove un gruppo di marocchini riteneva di aver individuato delle zone franche, lontane dall’abitato, dove poter esercitare, impunemente, lo spaccio al dettaglio.
Le singole ma reiterate cessioni di droga, effettuate dagli spacciatori, denotavano fin da subito l’esistenza di una rete di approvvigionamento di stupefacente, efficace e ben organizzata, in grado di far fronte alle continue richieste di una moltitudine di “clienti fidelizzati” che, quotidianamente, si recavano nei predetti luoghi per acquistare droga per uso personale.
Dopo aver riscontrato numerose azioni di spaccio ed individuato un gruppo di marocchini dediti allo spaccio al minuto, le investigazioni si focalizzavano su un “secondo livello”, individuando altri connazionali, in grado di fungere da anello di congiunzione tra gli spacciatori al dettaglio e fornitori di più consistenti quantitativi di droga.
Le indagini, effettuate ricorrendo sia a presidi tecnologici (intercettazioni telefoniche, ambientali, tracciamenti GPS, tabulati telefonici), che alle tradizionali tecniche investigative (appostamenti, pedinamenti, video riprese), permettevano di ricostruire la “rete” dello spaccio, partendo appunto da quello al dettaglio, individuando poi elementi di spessore intermedio, fino a giungere all’arresto di due “corrieri”, uno dei quali un corriere internazionale, entrambi colti nella flagranza del trasporto di ingenti quantitativi di droga, occultati secondo il medesimo modus operandi all’interno di appositi vani, ricavati a bordo delle autovetture in uso agli stessi.
La droga, una volta arrivata in questa provincia, veniva nascosta dagli indagati e sotterrata all’interno di barattoli stagni, in zone boschive impervie, situate nelle prime alture collinari sopra la città di Sarzana, individuate dagli agenti della Squadra Mobile grazie a difficoltosi pedinamenti e prolungati servizi di appostamento nella vegetazione.
Altri “imboschi”, ricavati sempre in zone di aperta campagna ma più vicini alla città, venivano invece utilizzati dagli indagati per nascondervi più piccoli quantitativi di droga, “appoggiati” per brevi periodi in luoghi considerati sicuri, prima di essere ceduti agli abituali clienti.
Numerosi i riscontri obiettivi effettuati dagli agenti della Squadra Mobile Spezzina, che ha sequestrato sia dosi di stupefacente appena cedute a clienti, che più importanti quantitativi nascosti negli “imboschi” oppure celati all’interno di appositi nascondigli, ricavati a bordo di autovetture dedicate al trasporto della droga, risultavano apribili soltanto azionando sofisticati ed occulti congegni elettronici.
Nel corso delle indagini venivano inoltre individuati, in provincia di Milano, alcuni box auto, situati in anonimi condomini, utilizzati per allestire i doppi fondi e custodire le auto “imbottite di droga”, prima che le stesse venissero impiegate per effettuare gli illeciti trasporti.
Il gruppo criminale oggetto di indagine, che aveva la disponibilità di ogni tipo di sostanza stupefacente, ha continuato a porre in essere l’attività di spaccio anche dopo i numerosi sequestri ed arresti effettuati nel corso delle indagini, denotando una spiccata capacità a delinquere che ha reso necessaria l’emissione dei provvedimenti restrittivi eseguiti nella mattinata odierna.
Ecco i ‘numeri’ dell’Operazione Touran
Nella mattinata odierna, tra le province della Spezia, Massa, Pisa, Como e Milano, con la collaborazione delle Squadre Mobili delle rispettive Questure, oltre che con gli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine ed un’unità cinofila antidroga di Genova, sono state effettuate diverse perquisizioni domiciliari ed eseguite 8 misure della custodia cautelare in carcere, disposte nei confronti di altrettanti marocchini, tutti indagati in ordine al reato di cui all’art. 73 D.P.R. 309/90. Un altro destinatario della misura, invece, è tuttora ricercato.
Nel corso delle perquisizioni sono stati identificati altri marocchini, dei quali uno tratto in arresto perché destinatario di Ordine di Esecuzione per la Carcerazione, emesso dalla Corte di Appello di Firenze, dovendo espiare la pena di anni 6, mesi 8 e giorni 10 di reclusione per reati in materia di sostanze stupefacenti.
Un altro cittadino marocchino, invece, risultava essere già stato espulso dal territorio nazionale e rientrato in Italia senza alcuna autorizzazione e, quindi, tratto in arresto ai sensi del D. Lvo 256/98.
In precedenza, nell’ambito della medesima operazione di Polizia Giudiziaria, erano già stati tratti in arresto in flagranza di reato 7 marocchini mentre altri 6 erano già stati sottoposti alla misura cautelare del divieto di dimora nella provincia della Spezia.
Altri 3 marocchini e 2 italiani sono stati deferiti alla Procura della Repubblica della Spezia, in stato di libertà, per aver concorso, a vario titolo, nell’attività di spaccio
Diverse decine gli acquirenti segnalati ai competenti uffici territoriali del governo, perché assuntori di stupefacenti.
Quasi 50.000 euro in contati, sequestrati perché provento di pregressa attività di spaccio.
Oltre 24 i chilogrammi di droga sequestrati: 12 kg di cocaina, altri 11 kg di hashish, più di 1 kg di eroina oltre che bilancini di precisione, materiale atto al confezionamento nonché quattro autovetture, tutte munite di doppi fondi, realizzati per trasportare la droga in sicurezza, dentro vani nascosti, apribili soltanto attraverso sofisticati meccanismi elettronici, non individuabili in caso di controlli di routine.
I primi trasporti di stupefacente riscontrati durante le indagini venivano effettuati da uno dei corrieri arrestati, proprio a bordo di una delle autovetture abilmente modificate: una Volkswagen Touran, trasformata in una sorta di “cassaforte viaggiante”; da qui il nome dell’operazione di polizia.