Con 93 sì, 24 no, 58 astensioni
Il Consiglio per i Diritti umani dell’Onu ha votato una risoluzione, a larga maggioranza, che ha sospeso la Russia da tale commissione.
La risoluzione, proposta dagli Stati Uniti e “spinta” dall’Italia, ha ricevuto 93 voti a favore e 24 contrari, tra cui Cina, Brasile Egitto, Messico, Iran e Sud Africa. Gli astenuti sono stati 58.
L’ambasciatore ucraino Sergiy Kyslytsya aveva chiesto un “buon voto e un buon numero” ed aveva anche fatto pressione sull’Onu per quello che era considerata un “dovere”.
Mosca, ha definito il provvedimento un “tentativo degli Stati Uniti di mantenere il suo dominio e il controllo totale” e di “usare il colonialismo dei diritti umani nelle relazioni internazionali”.
La sospensione è arrivata dopo giorni di pressioni diplomatiche, tra cui quelle della Lettonia, che sente la propria posizione a rischio, considerata la vicinanza con la Russia.
L’Assemblea generale, a cui spetta il compito di eleggere i membri del Consiglio per i Diritti umani, fino a oggi aveva sospeso solo la Libia nel marzo 2011.
Con l’espulsione Mosca non potrà proporre risoluzioni e emendamenti riguardo situazioni internazionali in cui non sia direttamente coinvolta.
La sospensione resterà valida fino almeno a tutto il 2023, quando scadranno i termini dell’adesione della Russia al Consiglio.