Coldiretti Liguria, “Ridurre la dipendenza dall’estero e sostenere le imprese in difficoltà per valorizzare l’economia locale
Da quando è iniziata la pandemia, a livello nazionale, oltre la metà delle aziende agricole italiane, ha registrato una diminuzione dell’attività con un impatto che varia da settore a settore, dall’allevamento al vino, dall’ortofrutta all’olio, dai fiori alle piante senza dimenticare la pesca: per riportare l’economia dei territori su un percorso di crescita stabile e duraturo, è necessario un sostegno importante a tutti i settori, compresi quelli che producono le grandi eccellenze Made in Liguria, produzioni garantite, tracciabili e sicure.
E’ quanto afferma Coldiretti Liguria a seguito dell’incontro dei Presidenti dell’Organizzazione provenienti da tutte le regioni d’Italia, nel sottolineare che l’obiettivo di un adeguato livello di approvvigionamento alimentare torna ad essere un tema di sicurezza nazionale, per il quale un sostegno importante può arrivare dalle risorse che saranno disponibili dal Recovery fund. I problemi pandemici che hanno portato all’interruzione delle catene di approvvigionamento, le difficoltà vissute in termini di mobilità delle merci e dei servizi, rendono strategico investire nell’unico settore che realmente non si è mai fermato, contribuendo a rilanciare la competitività del Paese.
“L’allarme globale provocato dalla pandemia – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico della filiera del cibo e delle necessarie garanzie di qualità e sicurezza, ma, allo stesso tempo, anche nella nostra regione, ne ha messo a nudo tutte le fragilità, sulle quali è indispensabile intervenire con un piano nazionale per difendere la sovranità alimentare e non dipendere dall’estero per l’approvvigionamento, in un momento di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali. In un’ottica di economia circolare, serve investire sull’innovazione con l’agricoltura 4.0 di precisione che può portare risultati importanti, dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti. Perché sia fruibile a tutti è però necessario investire anche nelle infrastrutture telematiche, facendo arrivare la fibra nelle zone rurali.
Per promuovere poi le nostre produzioni d’eccellenza all’estero, dal vino DOC all’olio DOP Riviera Ligure fino al Basilico Genovese DOP, va elaborato un piano straordinario di internazionalizzazione con la creazione di nuovi canali commerciali e create sinergie sempre più strette tra turismo e prodotti locali, ma anche recuperati i ritardi strutturali e sbloccare tutte le infrastrutture tra le regioni, che migliorerebbero i collegamenti sfruttando anche la via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo. Al nostro territorio serve un cambio di passo dopo quanto vissuto in questi mesi: l’agricoltura e la pesca sono storicamente settori a maggiore resilienza, ma occorre sostenere il più possibile il lavoro delle nostre imprese e con loro, l’economia e l’occupazione regionale.”