Una Samp grintosa affronta i bianconeri, partita decisa da episodi e ora in laguna è l’ultima spiaggia
Sabato alle 18 la Samp ha ospitato a Marassi la Juventus di Allegri; un match che fa sempre gola e infatti al Ferraris si staccano più di 16 mila tagliandi. Sono molti anche i tifosi bianconeri con un settore ospiti quasi sold out e sparpagliati poi nei vari settori dello stadio.
Anche i blucerchiati rispondo presente alla chiamata riempiendo la Gradinata Sud; è il pubblico delle grandi occasioni insomma e la tifoseria doriana si aspettava molto da questa partita.
La Samp parte forte, organizzata e grintosa; quel tipo di atteggiamento che la tifoseria richiedeva da tempo, per sfatare il mito che anche con le grandi si può e si deve provare a vincere. Le dirette avversarie contano tutte qualche risultato inaspettato arrivato con le big, tutte tranne la Sampdoria che continua un digiuno di vittorie che adesso preoccupa.
Comunque il match comincia subito con un paio di soluzioni offensive per i blucerchiati prima con Thorsby e poi con un cross insidioso di Quagliarella con Thosrby che fa da sponda e Rugani allontana in modo provvidenziale. I primi dieci minuti passano poi ad una fase di studio e di stallo tra le due squadre.
Finché al 18’ c’è ancora un’occasione Samp con cross dalla sinistra di Augello e Quagliarella che la tocca ma senza arpionarla. Continua poi l’arrembaggio Samp prima con Sensi e poi Candreva finché al 23’ arriva la beffa con l’autogol di Yoshida. La Samp è sotto di un gol immeritatamente ma non si disunisce; ci prova Colley con un tiro dalla distanza, poi Sensi che mira l’angolo sinistro e devia in corner. La Samp gioca bene e ci crede, ma è troppo ingenua quando al 34’ Colley concede un rigore su Kean.
Morata dal dischetto sigla lo 0-2 e gela il Ferraris. Finisce il primo tempo con nuove incursioni blucerchiate che però sono confuse ed esasperate dalla situazione.
La seconda frazione vede di nuovo i blucerchiati in avanti con Yoshida pericoloso di testa su calcio d’angolo. Al 57’ Falcone mura il tiro di Kean che sfrutta il filtrante di Locatelli.
Al 64’ calcia Caputo, la palla esce di nulla e viene deviata in corner. Gli 11 doriani non demordono c’è ancora un tentativo di Caputo respinto da Pellegrini e poi un tiro di Augello ed è ancora corner per i blucerchiati. Al 72’ si accendono le speranze al Ferraris, fallo di mano in area di Rabiot e calcio di rigore con Candreva pronto a battere.
Il numero 87 doriano però calcia male e Szczesny si allunga e para. Arriva all’85’ il gol blucerchiato su punizione di Sabiri subentrato e che si infila in porta complice la deviazione di Morata. Le speranze doriane però durano pochi minuti perché all’89 lo stesso Morata fa doppietta e cala il tris.
Al triplice fischio c’è rammarico per una partita che si era giocata ad armi pari contro un avversario più proibitivo sulla carta che sul campo. Fanno ben sperare i 16 tiri sfornati dalla Samp contro i 6 bianconeri e 9 calci d’angolo contro 0 degli ospiti. Però ancora una volta si esce dal campo a secco e senza punti, che ora complicano ulteriormente il cammino salvezza.
La Samp deve ripartire dall’atteggiamento, ritrovare il gruppo compatto e unito del girone d’andata e andare a Venezia con coraggio, riproponendo la stessa garra vista ieri. Tra i tifosi c’è comunque entusiasmo e fiducia per la sfida in laguna e potrete contare di vedere un colorato spicchio nel settore ospiti.
Perché si macinano km per la maglia e per i colori, e per dimostrare ancora una volta che il pubblico doriano ci crede e non la lascerà mai sola. Francesca Galleano