Si torna in campo, sabato 25 gennaio alle ore 17,15, in quel di Mantova e bisogna rispondere: presenti!!!
La Sampdoria in piena zona retrocessione, non vince da 12 giornate, non può più fallire ed i numeri parlano chiaro!!!
L’ultima vittoria risale al 27 ottobre, proprio contro i biancorossi lombardi, e mister Semplici non ha ancora conquistato i tre punti da quando si è seduto sulla panchina blucerchiata.
Solo 4 volte i tifosi hanno potuto salutare i tre punti e ancor meno hanno potuto assistere a prestazioni soddisfacenti.
Il tanto sospirato calcio mercato invernale ha portato Beruatto dal Pisa e lo svincolato Njang.
A ore è atteso l’arrivo dal Cesena del difensore Marco Curto, ma le aspettative erano ben diverse.
Inoltre la rosa non è stata assolutamente sfoltita e quindi gli oneri sono rimasti a pesare nelle povere casse sampdoriane.
La 23 giornata attende, con poco ottimismo, la gara in trasferta degli uomini di mister Semplici che saranno diretti dal signor Aureliano di Bologna.
Bereszinsky e Ferrari sono tornati ad allenarsi con gli altri compagni; mentre Ioannou ha disertato gli ultimi allenamenti.
Fermi ai box i lungodegenti Romagnoli e Tutino con quest’ultimo che è stato operato in settimana per ricomporre la frattura del malleolo.
La formazione punterà sull’asse Ghidotti, Meulensteen, Yepes e Coda come sempre uomini prescelti dal nuovo corso dell’allenatore toscano.
Il Mantova degli ex Possanzini, Trimboli e Giordano e’ reduce dalla vittoria in trasferta sul Cittadella e si gode il centro classifica con i suoi 27 punti.
A proposito di graduatoria è curioso come Sampdoria, Frosinone e Salernitana siano in piena zona retrocessione nonostante il loro recentissimo passato nella massima categoria.
Ricordiamo, inoltre, che il Cosenza senza i 4 punti di penalizzazione sarebbe davanti alle ex blasonate.
Bisogna calarsi nella nuova, tristissima, realtà e rimboccarsi le maniche per uscire da una situazione che non promette nulla di buono.
I tifosi in settimana hanno esposto striscioni di protesta e preoccupazione a Bogliasco a dimostrazione che la pazienza è terminata.
di ALBERTO SQUERI