La nave Sea Watch 5, battente bandiera tedesca, è arrivata questa mattina al porto della Spezia con 156 migranti a bordo. Le persone sono state prese cinque giorni fa mentre viaggiavano su imbarcazioni di legno in acque libiche. Entrambe le imbarcazioni avevano persone sottocoperta esposte ai fumi dei motori per giorni.
Accoglienza al porto della Spezia
Al loro arrivo al molo Italia, i migranti sono stati accolti da un presidio organizzato da numerose associazioni e organizzazioni, tra cui Cgil, Arci, Anpi, Amnesty International La Spezia, Buon Mercato, Mediterraneo, Circolo Pertini, Leali a Spezia/Lista Sansa, Partito Democratico, Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano, Italia Viva, Alleanza Verdi e Sinistra, Federconsumatori, Circolo Operaio, Compagno è il mondo, Rete Pace e Disarmo La Spezia e Rete per la Pace Sarzana.
Condizioni dei migranti
Tra i 156 migranti salvati vi sono 37 donne e 43 minori, molti dei quali non accompagnati.
I migranti, dopo essere stati rifocillati, rivestiti e curati, verranno trasferiti in altre regioni italiane tramite pullman.
Alcuni sono stati immediatamente portati all’ospedale della nave e sono ancora sotto cura, sebbene in condizioni più stabili.
Contestazioni sull’assegnazione del porto
La decisione del Ministero italiano di assegnare il porto della Spezia come punto di attracco è stata contestata dall’equipaggio della Sea Watch 5.
Sui social media, l’ONG ha espresso il proprio disappunto per la distanza e la durata del viaggio: “Oltre 1.000 chilometri e quasi quattro giorni di viaggio.
L’assegnazione di un porto così lontano è una molestia e parte di un gioco politico per tenere le navi di soccorso civile lontane dalle zone di ricerca e soccorso”.
Dettagli sulla Sea Watch 5
La Sea Watch 5 era precedentemente una nave da rifornimento norvegese per piattaforme eoliche e petrolifere.
Ora, sotto la bandiera della Sea Watch, continua a svolgere missioni di salvataggio nel Mediterraneo.