“No ai diktat di certa cultura islamica e violenza di genere. Sì alla difesa della libertà e dignità delle donne. Purtroppo, dopo aver commentato il recente caso di Rocchetta Vara, nello spezzino, dove una giovane marocchina ha denunciato di essere stata maltrattata dal marito con continue violenze e privazioni solo perché voleva truccarsi e indossare abiti all’Occidentale, i mass media hanno riferito di un altro brutto episodio a Sanremo in cui il carnefice è ancora uno straniero.
Stavolta la vittima non è una connazionale dell’arrestato, ma una donna italiana che conviveva con un tunisino ed è stata salvata dalla polizia dopo una serie di violenze, umiliazioni e segregazione in casa. Le sue colpe? Quella di voler essere libera, di non volere più andare avanti con la relazione e di rifiutare di sposare l’immigrato per poi rimanere a lui sottomessa.
Non è la prima volta che accade perché episodi del genere pian piano vengono alla luce con le denunce delle vittime. Pensiamo, però, anche al sommerso. Troppe donne sono vittime di un fattore comune che viene tollerato a causa del buonismo dilagante. In realtà, stiamo importando anche una cultura che impone i suoi diktat e vede la donna come un oggetto o comunque una persona da sottomettere e schiavizzare.
In gran parte dei casi viene imposto lo stile di vita impedendo la libertà delle compagne, fidanzate o mogli, ghettizzandole. In questo ultimo caso di Sanremo, l’ex convivente straniero voleva anche utilizzare l’italiana per ottenere il permesso di soggiorno.
Altro che integrazione. Se è a questo imbarbarimento della nostra società che le varie buoniste, come Laura Boldrini e le femministe radical chic del Pd, intendono ambire per il futuro dell’Italia, noi donne di centrodestra diciamo un secco NO. Quando saremo al governo del Paese cambieremo registro usando tolleranza zero, anche con i necessari rimpatri, contro i responsabili di questi inaccettabili fenomeni di violenza di genere”.