Dopo 2.375 giorni e 21 ore in orbita, la stazione spaziale cinese Tiangong 1 è precipitata sul Pacifico meridionale. La Tiangong 1 era stata lanciata dal Jiuquan Satellite Launch Center, il 30 settembre 2011. La sua vita operativa avrebbe dovuto essere breve, di appena due anni, invece nel 2013 la Cina decise di prolungarne l’attività, finché nel marzo 2016 perse i contatti con il veicolo spaziale.
Il nome di questo veicolo spaziale grande come un autobus e pesante quasi 8 tonnellate significa ‘Palazzo celeste’ e la sua storia è stata seguita da telescopi e radar di almeno 12 agenzie spaziali e centri di ricerca di tutto il mondo.
Tiangong 1 è diventato famoso anche in Italia in quanto l’Italia centromeridionale rientrava nella cosiddetta ‘fascia a rischio’ compresa fra 43 gradi di latitudine Sud e 43 gradi di latitudine Nord.
Solo ieri, in tarda serata, è arrivata la conferma che escludeva il rientro dei veicolo in caduta incontrollata sul nostro Paese. L’area a rischio, inizialmente estesa dalle Americhe all’Oceania, aveva cominciato a restringersi dalle prime ore della mattina di Pasqua: all’inizio era stata esclusa l’America centrale e settentrionale, con gran parte dell’Australia, parte della Nuova Zelanda e il Madagascar; più tardi la fascia si era ulteriormente ristretta, con l’esclusione di Africa sud-orientale, India e Indocina.
L’Italia continuava a rientrare nella fascia, sempre nella zona da Firenze in giù, ma con un rischio che gli esperti continuavano a indicare come molto basso.
In serata le previsioni del Joint Space Operations Center escludevano il nostro Paese dall’area di rischio e indicavano come punto più probabile per l’impatto l’Atlantico meridionale.
Intorno all’1 del mattino italiane del 2 aprile è scattato il contro alla rovescia per il rientro. Infine la notizia che il velivo aveva concluso la sua corsa è arrivata oltre un’ora dopo l’impatto nell’atmosfera, avvenuto alle 2:16.
La Tiangong 1 era stata lanciata dal Jiuquan Satellite Launch Center, il 30 settembre 2011. La sua vita operativa avrebbe dovuto essere breve, di appena due anni, invece nel 2013 la Cina decise di prolungarne l’attività, finché nel marzo 2016 perse i contatti con il veicolo spaziale.