I primi mesi del 2018 sono stati un periodo significativo per i social media più noti, sia nell’ambito degli aggiornamenti a favore delle aziende e del social marketing, sia in termini di sicurezza e privacy per gli utenti. Dopo lo scandalo di Cambridge Analytica, una delle più grandi violazioni di dati mai avvenuta, la priorità di Facebook e delle principali piattaforme è divenuta quella di garantire la sicurezza dei propri utenti, per far in modo che nessuno possa sentirsi di nuovo minacciato.
Una nuova era per la privacy e la sicurezza online
I primi cambiamenti non hanno tardato ad arrivare: dopo la testimonianza di Mark Zuckerberg al Congresso degli Stati Uniti d’America dell’11 aprile, interamente pubblicata su YouTube, il CEO di Facebook ha dato il via alla prima ondata di cambiamenti, nonostante resti consapevole di quanto possa essere difficile offrire una privacy policy accessibile a tutti gli utenti. Come già anticipato dal post del 4 aprile pubblicato sulla Newsroom di Facebook, agli utenti è ora concesso di scegliere consapevolmente quali informazioni personali condividere e con chi, in nome dell’articolo 9 del GDPR, “Trattamento di categorie particolari di dati personali”, così come è concesso di consentire o meno l’uso dei dati personali per ricevere inserzioni più adeguate ai propri gusti e interessi.
La consapevolezza di Facebook dell’importanza dei Termini e Condizioni d’uso ha inevitabilmente portato l’attenzione sulla rilevanza della sicurezza in rete, che non riguarda solo i social media, bensì tutti coloro che offrono un determinato servizio online. In altre parole, basta che più dispositivi risultino interconnessi tra loro perché si renda necessario un sistema di crittografia adeguato. Internet, infatti, potrebbe rivelarsi un’arma potentissima qualora non si dia il giusto peso alla condivisione dei propri dati sensibili e non si utilizzino i metodi messi a disposizione dalla rete stessa per salvaguardare la propria privacy. Se è vero che la sicurezza dei dati in rete dipende anche dall’utilizzo che ne fanno gli utenti, è anche vero che è compito della rete stessa garantire la privacy degli utilizzatori, e tra i metodi più efficaci vi è sicuramente la crittografia, ovvero l’arte della cifratura.
La crittografia informatica: le tecniche per la sicurezza online
Per quanto sia regolamentata e verificata dal NIST (National Institute of Standards and Technology), l’agenzia governativa degli Stati Uniti che si occupa della promozione della tecnologia, la crittografia informatica è una disciplina in continua evoluzione, ed è per questo che bisogna fare attenzione a quale sistema di crittografia ci si affida. Tra le tipologie più note, si può distinguere la crittografia simmetrica, che fa uso di un’unica chiave per cifratura e decifratura, dalla crittografia asimmetrica, che fa uso di una coppia di chiavi. Un esempio di algoritmo di crittografia simmetrica è l’AES, utilizzato soprattutto per la protezione dei documenti governativi ed approvato nel 2003 dalla National Security Agency; al contrario, l’algoritmo RSA è un chiaro esempio di crittografia asimmetrica, utilizzato soprattutto nei protocolli del commercio elettronico SSL, come nel caso di Amazon CloudFront e IBS.
L’algoritmo di crittografia più noto nel campo del gaming rimane per il momento l’MD5 Hash, noto anche con il nome di MD5 Checksum. L’MD5 è una funzione crittografica irreversibile: a partire da una stringa di varia lunghezza, l’MD5 ne produce un’ultra in uscita a 128 bit, in tempi velocissimi. Ad oggi, quest’algoritmo è utilizzato in molti settori dell’informatica per garantire la privacy e la corretta gestione dei dati sensibili. Come anticipato, un settore in cui è ancora largamento impiegato è quello del gaming online. Betway Casinò sfrutta questa tecnologia per la propria roulette, slot machine e i giochi di strategia, tra cui il blackjack, disponibili sul sito, a dimostrazione dell’onestà della propria offerta. Anche Spilgames, piattaforma dedicata ai giochi versione Web e mobile, si avvale del sistema di crittografia MD5.
Un altro strumento chiave per la sicurezza in rete è la Blockchain, un database costruito in blocchi di più transazioni, criptato con specifiche norme di sicurezza, decentralizzato e aperto. Anche se nota soprattutto nell’ambito delle criptovalute, la Blockchain è una tecnologia utilizzata da numerose startup e in diffusione anche nel campo del gaming. Anche i giochi online, infatti, come tutti i servizi in rete, si avvalgono di un sistema di crittografia e possono, tra i vari mezzi a disposizione, scegliere di avvalersi della tecnologia Blockchain.
Uno sguardo al futuro
Il 2018 sarà probabilmente un anno con una missione ben precisa per i maggiori social media e i servizi online: garantire la sicurezza degli utenti. D’altro canto, spetta anche agli utenti stessi contribuire al raggiungimento di questa missione, con un uso più consapevole della rete e prestando maggiore attenzione alla privacy policy dei siti frequentati.