Sei i nuovi settori delle sanzioni: carbone, accesso ai porti Ue delle imbarcazioni russe, transazioni economiche, gare d’appalto ed importazione di prodotti, fra cui la vodka
Questa mattina l’Ecofin ha varato un quinto pacchetto di sanzioni dell’Unione europea nei confronti della Russia per l’aggressione militare ai danni dell’Ucraina.
Da quanto riporta la stessa Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si tratta di diverse misure adottate in occasione del Consiglio “Economia e finanza” (Ecofin) responsabile della politica europea in tre settori principali: politica economica, questioni relative alla fiscalità e regolamentazione dei servizi finanziari.
Sei i fronti delle nuove sanzioni alla Russia
Sono sei i fronti delle nuove sanzioni. Per primo il divieto di importazione di carbone russo per un valore di 4 miliardi di euro all’anno. Poi c’è il divieto di accesso delle imbarcazioni russe ai porti europei; il divieto di effettuare transazioni economiche e finanziarie attraverso quattro banche russe.
Ed ancora, il divieto di esportazione in Russia di tecnologie industriali, computer quantistici e semiconduttori, per indebolire la capacità industriale russa. Il divieto per le imprese russe di partecipare a gare di appalto in tutta l’Ue. Infine, il divieto d’importazione di diversi prodotti russi per un valore di 5,5 miliardi di euro quali legname, cemento e liquori.
Escluse dalle sanzioni ci sarebbe il gas naturale punto decisamente debole per la Ue.
Nuove sanzioni alla Russia: situazione petrolio e gas
Per quanto riguarda il petrolio non si sa ancora nulla, ma potrebbe essere nel mirino delle prossime sanzioni.
L’Unione europea, secondo dati reperibili, nel 2021 avrebbe importato dalla Russia il 29,8% del suo petrolio e il 44,8% del suo carbone.
Sempre nel 2021 i Paesi europei avrebbero importato merci dalla Federazione russa per 158,5 miliardi di euro.
Per quanto riguarda il gas (155 miliardi di metri cubi l’anno), il 46% di quello consumato in Europa viene dalla Russia, con picchi del 90% per Germania e Austria.
Per il nostro paese la fornitura dalla Russia si aggira su un 40% per circa 28-30 miliardi di metri cubi. Meglio non pensare se dovesse essere interrotta tale fornitura.
Ora si attendono le possibili contromisure russe.