Ieri si è fatto un selfie a casa e poi lo ha pubblicato su fb, spiegando che, in sostanza, il nuovo decreto Conte con i 400 milioni di euro per i Comuni italiani (da distribuire agli indigenti e attraverso buoni spesa per alimenti) è come vaselina.
Oggi su fb il sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco (Forza Italia) che alle ultime elezioni amministrative ha vinto con un risultato da plebiscito, ha pubblicato una lettera aperta indirizzata ai cittadini e al premier Giuseppe Conte.
Ecco il testo integrale.
“Aiutateci ad aiutare!
Un’immagine forte, quella uscita sui mezzi di comunicazione, per molti che mi conoscono sorprendente, che non rientra nel mio stile ma che ho deciso di utilizzare come scelta estrema, sapendo che sarebbe stata la maniera più efficace e immediata per cercare di farmi ascoltare. Per non far cadere il grido d’allarme e di esasperazione, mio e di tantissimi altri colleghi sindaci, nel dimenticatoio.
Da sabato sera, dopo l’annuncio del decreto del presidente Conte, i concittadini telefonano in continuazione chiedendo risposte e risorse che non abbiamo, indotti a pensare che sia il sindaco con il Comune a dover elargire fondi che NON sono stati messi a disposizione.
Dal fondo di solidarietà per Rapallo le risorse sono zero, e dal fondo di protezione civile arrivano 157.000 euro (insufficienti) e destinabili solo alle “famiglie fragili”, già note al Comune, e per le quali sono già partite iniziative solidali attraverso la collaborazione con le associazioni di volontariato, come la spesa gratuita dei beni di prima necessità.
Aiutami ad aiutare coloro che in questo decreto non sono tenuti in minima considerazione: i nuovi poveri dell’emergenza, che non possono lavorare, le partite IVA che hanno interrotto bruscamente i loro introiti e tutti coloro che non rientrano nei parametri dell’ISEE ma che versano comunque in situazioni estrema difficoltà.
Il presidente Conte parla dei sindaci come sentinelle del territorio. Ha assolutamente ragione: da sei anni, ogni giorno ricevo i concittadini, conosco loro problemi e sono sicuro purtroppo, che né queste misure né quelle del decreto ‘Cura Italia’ siano sufficienti per le categorie maggiormente colpite dalla crisi economia.
I sindaci devono essere messi in condizione di aiutare veramente le loro comunità e non fare solamente da ammortizzatori all’esasperazione dei territori.
Siamo sempre stati in prima linea, ma dobbiamo avere le armi per combattere questa guerra tra poveri a cui ci troveremo presto ad assistere se continueranno a mancare provvedimenti sociali ed economici forti.
Il mio non voleva e non vuole essere, un attacco politico, ma una presa di posizione, per fare in modo che questo ‘grido di dolore’ porti dei risultati concreti.
Non c’è tempo da perdere; la situazione è già critica per molti e può sfociare in scenari di vera disperazione. Nessun cittadino deve sentirsi solo, nessun cittadino deve essere abbandonato! Lavoriamo tutti, lavoriamo insieme!”.