“I cassonetti del cosiddetto progetto Staccapanni, avviato a Genova con lo scopo di promuovere la cultura del riciclo e della condivisione attraverso la raccolta di indumenti usati, sono diventati ormai prede di sbandati che, oltre a forzare i raccoglitori con arnesi da scasso per rubare quanto vi è all’interno, alimentano il racket dei mercatini abusivi dell’abbigliamento usato”.
Lo ha dichiarato oggi in Sala Rossa a Tursi la capogruppo comunale della Lega, Lorella Fontana.
“Voglio ricordare – ha aggiunto Fontana – che grazie al lavoro del nostro assessore alla sicurezza, Stefano Garassino, si è già dato un taglio all’abusivismo di Corso Quadrio, quando è stato lanciato il nuovo progetto O sbarasso da Superba in Val Polcevera, un mercato in cui tutti hanno la possibilità di vendere e comprare oggetti, fra cui vestiti, usati.
E’ necessario un impegno sia del Comune che dei Municipi, per far sì che la raccolta di indumenti usati, qualitativamente valida per i bisognosi e i meno abbienti, non sia un incentivo al furto per i delinquenti.
Il progetto ha esaurito il suo corso e auspico che il Comune possa trovare un nuovo metodo di condivisione in favore delle classi in difficoltà, anche tramite il sistema parrocchiale, così da ricalcare quello che in origine era l’obiettivo”.
Oggi l’assessore comunale Matteo Campora ha risposto così a Fontana: “Il problema è sotto gli occhi di tutti. Il contratto con Auxilium ed Emmaus è scaduto il 31 dicembre scorso e, se da un lato c’è la volontà di mantenere questo importante servizio, dall’altro occorre trovare una soluzione al problema, per esempio implementando la raccolta di indumenti nelle parrocchie e nelle associazioni, ma anche installando contenitori meno vulnerabili e muniti di lucchetti”.