“Il Garante dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza della Liguria ha chiesto, in un lettera, all’Autorità Nazionale di intervenire presso la presidenza del Consiglio dei Ministri affinché sia rivista l’obbligatorietà del dispositivo di protezione”.
Lo hanno annunciato oggi i responsabili di Regione Liguria.
Ecco il testo integrale della missiva, con la quale il Garante ed ex procuratore della Repubblica di Genova Francesco Lalla ha chiesto di intervenire in tal senso presso il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, ricordando che “all’interno delle scuole finora non sono stati registrati focolai”.
“All’Autorità Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Roma.
Richiesta d’intervento sulla Presidenza del Consiglio dei Ministri sull’uso della mascherina protettiva in ambito scolastico.
Gent.ma Garante,
Le scriviamo in qualità di Garante dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza della Liguria per informarLa della grande quantità di richieste, di chiarimenti e pure di insofferenze e proteste, per l’uso obbligatorio della mascherina per i bambini inseriti nelle scuole primarie anche in situazione di staticità e indipendentemente dalle condizioni di distanza.
Si tratta di una questione molto sentita dai genitori, che meriterebbe una riflessione approfondita sull’argomento.
E’ vero infatti che indossare la mascherina infastidisce chiunque, e i bambini in particolare. Essa però risulta necessaria quale principale prevenzione al virus Covid-19, come formulato nel DPCM del 3-11-2020 e ribadito dal portavoce del Ministero dell’Istruzione.
E’ vero anche che portare la mascherina può essere visto quale elemento dell’Educazione Civica, o comunque mostrarsi quale condizione che può insegnare il rispetto dell’altro oltreché di se stessi rendendo consapevoli i bambini circa i metodi di protezione fisica (si veda l’art. 24 della Convenzione dei Diritti del Fanciullo).
Tuttavia, bisogna anche considerare gli aspetti psicologici di relazione e socializzazione con i compagni che comportano maggiori difficoltà per i bambini. Ed è indubbio che la mascherina abbia controindicazioni se indossata per ore e ore, soprattutto proprio per i bambini.
Inoltre è statisticamente provato – ed è opinione degli esperti e non solo – che all’interno delle scuole non si siano verificati focolai virali.
Riteniamo del resto che sia doveroso che gli adulti – genitori, insegnanti, educatori – sappiano cogliere e modificare/riscoprire e rinegoziare i momenti in cui i bambini possano abbassare la maschera con consapevolezza.
Questo richiede uno sforzo di creatività personale da parte degli insegnanti che, mai come in questo caso, può essere concretamente sviluppata.
Ai bambini vorremmo fosse trasmessa l’idea della sicurezza e praticarla senza alcun dubbio, ma non possiamo trascurare possibilità che rendano meno disagevoli e drastiche le modalità e il tempo di uso della mascherina.
Alla luce di queste considerazioni, Le chiediamo di intervenire presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché l’argomento in parola venga esaminato con attenzione, fornisca motivazioni più congrue e, eventualmente, renda possibili forme di alleggerimento e di flessibilità riguardo l’uso della mascherina nelle scuole”.