Anziché condannare il gesto di alcune attiviste che nelle scorse settimane hanno sfregiato e danneggiato il manifesto Pro Vita regolarmente affisso in un spazio pubblico concesso dal Comune di Genova, l’ex procuratore capo genovese e attuale Difensore civico regionale Francesco Lalla oggi si è sostanzialmente schierato dalla loro parte.
Questa mattina, infatti, Francesco Lalla, anche in qualità di Garante del diritto alla salute, ha inviato una comunicazione al sindaco Marco Bucci in cui lo invita “a esaminare nuovamente la legittimità del manifesto dell’associazione Pro Vita &Famiglia, che è stato affisso nel mese di dicembre in alcune vie del capoluogo ligure”.
Le responsabili delle associazioni Aied, Rete di donne per la politica-Odv e Udi avevano presentato ricorso formale al Garante, dopo che il primo cittadino aveva rigettato la richiesta di far rimuovere il manifesto invocando l’articolo 21 della Costituzione che tutela la libertà di pensiero e di espressione.
“Il manifesto – ha dichiarato Lalla – fornisce notizie non vere, circa la nocività della pillola Ru486, in quanto l’Agenzia del farmaco, dopo le necessarie verifiche, ne ha autorizzato la somministrazione che, attualmente, avviene anche nelle strutture ambulatoriali pubbliche e, dunque, quel messaggio può ingenerare immotivati timori nelle donne che assumono la pillola Ru486”.
Nella lettera inviata al sindaco Bucci, il Difensore civico ha ricorsato che lo stesso manifesto è stato già ritirato in alcuni Comuni italiani.