L’alluvione dei Santi e dei Defunti del 1968 che sconvolse Varazze, per non dimenticare e per le ricorrenze di domani e dopo
L’alluvione dei Santi e dei Defunti del 1968 che sconvolse Varazze. In questo tempo di siccità siamo andati a ripercorrere gli autunni piovosi del passato, soffermandoci sui due giorni che sconvolsero Varazze: il 1° novembre 1968 e il seguente 2, vale a dire le ricorrenze dei Santi e dei Defunti.
Dopo giorni di pioggia intensa, il Teiro esplose in località Bolzino, invadendo la borgata del Parasio e trasportando verso il mare ogni sorta di materiale, comprese auto e animali, con fuoriuscita anche nella Camminata (incrocio con via Recagno). L’acqua torrentizia sconvolse pure il tratto di via Ciarli e di piazza Dante, causando la morte di due persone, fulminate nel proprio forno di panetteria in via Ciarli, per un corto circuito.
Una giornata terribile che mandò in tilt parecchi servizi della città, tra cui l’acquedotto comunale, per cui intervennero i Vigili del Fuoco con auto cisterne per l’approvvigionamento idrico.
All’alluvione del 1°novembre, seguì una forte mareggiata che sconvolse varie parti del nostro litorale, soprattutto al Solaro, dove la forte libecciata si portò via la passeggiata a mare, in due punti, precisamente nei pressi dei Bagni Mafalda e dello scivolo della piazzetta dei pescatori, colpendo con colpi di ariete il Kursaal Margherita, la cui veranda si piegò, senza per fortuna essere trascinata via dalle onde.
Due giorni di follia della natura, per Varazze, che causarono gravi danni e lutti e che imposero immediati provvedimenti per la difesa a monte e a mare dell’abitato, oggi conclusi con la deviazione del torrente Arzocco e varie altre opere dopo l’altra grande e micidiale alluvione del 2010.
Allora la pioggia non mancava mai nei mesi autunno-invernali, così come le catastrofiche impennate del Teiro.
In quella del 1915 si portò via anche una suora boschina, si chiamava Forzano ed era di Savona, annegò nel tentativo di mettere in salvo il Santissimo, travolta dalla forza del torrente che entrò nell’Istituto Santa Caterina in quel di San Bartolomeo.
Adesso, nello stesso periodo, si fanno ancora i bagni di mare. Ed è per questo che non dobbiamo dimenticare i cambiamenti di clima e i guai che ci portano queste bizze metereologiche. E non dimenticare le vittime e i tanti danni che ne hanno segnato il cammino.