Nel 1989 Maurizio Coppolecchia, producer e fotografo milanese, compie con una semplice polaroid SX70 un reportage a colori nel deserto dei Gobi in Mongolia, fermando in istantanee su pellicole autosviluppanti 8×8 cm gli sguardi discreti e schivi di allevatori nomadi, uomini e donne, giovani e vecchi.
Trent’anni dopo, nel 2020, Maurizio chiede al suo amico Pietro Spica, artista italiano classe 1953 scomparso da poco che viveva e lavorava a Rapallo, di compiere il medesimo viaggio con i suoi acquarelli e la sua arte caleidoscopica e magica partendo proprio da quelle stesse immagini, lontane nel tempo ma non nelle emozioni e nei ricordi dell’autore.
Da questo “viaggio in due tempi”, come lo ha definito nel suo testo lo scrittore Andrea De Carlo, nascono la mostra e un libro d’artista che portano lo stesso titolo, “The Immediate Gaze”.
LA MOSTRA
Curata da Gabriella Brembati e presentata da Roberto Mutti, aperta al pubblico dal 20 al 30 gennaio 2022 presso lo Spazio d’Arte Scoglio di Quarto di Milano, a pochi passi dalla Darsena, la mostra mette a confronto venticinque fotografie di quel viaggio all’interno delle steppe della Mongolia, riprodotte in stampa digitale su carta fine art 33×27, con altrettanti acquarelli, oltre a cinque polaroid originali.
Le immagini fotografiche esposte raccontano di un reportage culturale e antropologico reso possibile grazie alla “magia” di quei ritratti istantanei formato polaroid che permisero a Maurizio Coppolecchia di costruire da subito un rapporto di reciproca fiducia con la gente del luogo, vivere la loro stessa quotidianità, scoprendo l’eleganza e la fierezza di un popolo costantemente in movimento, espressione di una cultura e un mondo diametralmente opposti agli stereotipi occidentali.
A dialogare con le fotografie di Maurizio Coppolecchia gli acquarelli di Pietro Spica che, sebbene non abbia partecipato a quell’avventura, è riuscito ugualmente a ricreare le atmosfere di quel viaggio fatto di paesaggi, volti, relazioni e ricordi attraverso traiettorie immaginarie secondo la propria fantasia e la propria poetica, ma sempre partendo da quelle stesse foto di uomini, donne e bambini scattate trent’anni prima.
Una rilettura suggestiva, sospesa, quasi fiabesca, che ha permesso a Spica di cogliere appieno il senso profondo delle fotografie: tutto nei suoi disegni viene poeticizzato, l’elemento umano così come gli animali, a partire dall’immancabile cammello, gli utensili della vita quotidiana o le ger, le iurte tradizionali mongole usate dai pastori nomadi, la natura così come i cieli o i paesaggi.
IL LIBRO
Edito da Blueprint con una tiratura limitata di 200 copie, il libro d’artista “The Immediate Gaze”, che sarà presentato sia in occasione dell’inaugurazione di giovedì 20 gennaio alle 18 che sabato 29 gennaio alle 16, oltre alle fotografie di Maurizio Coppolecchia e agli acquarelli di Pietro Spica è arricchito dai testi del filosofo Dario Borso, dello scrittore Andrea De Carlo, dello storico e critico della fotografia Roberto Mutti, della giornalista Valeria Cerabolini, oltre a un racconto dell’artista Stefano Soddu, per tradurre in parole le emozioni che scaturiscono da ogni singolo scatto, da ogni singolo disegno.
Il libro “The Immediate Gaze” si potrà inoltre acquistare, oltre che in sede di mostra, anche in alcune librerie di Genova (Libreria L’amico Ritrovato, via Luccoli 98/R), Camogli (Libreria Ultima spiaggia, via Garibaldi 114), Rapallo (Libreria Agorà, via Milite Ignoto 22), Milano (Libreria Gogol, via Savona 101; Stamberga Concept Gallery, via Melzo 3; Libreria Verso, corso di Porta Ticinese 40, Galleria Nuages, via Del Lauro 10; Libreria Bocca, Galleria Vittorio Emanuele II 12; Libreria Hoepli, via Hoepli 5) e Pavia (Libreria Il Delfino-Ubik, Piazza Cavagneria 10);.
“The Immediate Gaze” è dunque un diario di viaggio che svela la bellezza misteriosa di uno dei paesi più affascinanti del nostro pianeta nei luoghi così come nelle tradizioni, attraverso le fotografie di Maurizio Coppolecchia e gli acquarelli di Pietro Spica: un viaggio intrapreso da due amici a distanza di trent’anni tra vita vissuta e vita ipotetica, realtà e immaginazione, esperienza stratificata e stupore senza fine.
Pietro Spica (Dolo 1953 -Rapallo 2021)
Nasce a Dolo nel 1953 e si avvicina presto alla pittura grazie allo zio, l’artista Gianni Dova, tra i fondatori del movimento Spazialista italiano. Milanese d’adozione, è l’incontro con Bruno Munari a permettergli di fare della sua passione una professione, cominciando come illustratore di libri per bambini e insegnante di acquarello.
Compie numerosi viaggi in Oriente e nelle Americhe, dai quali trae suggestioni che influenzano profondamente la sua tecnica espressiva grazie all’incontro con tradizioni figurative di diverse culture. I suoi quadri, dai colori brillanti e dalle linee morbide, sono esposti in diverse gallerie italiane e statunitensi e sono presenti in numerose collezioni in Europa e America. Negli ultimi anni ha soggiornato e lavorato a Milano, in Liguria e nell’isola di Minorca.
Spazio d’Arte Scoglio di Quarto
Via Scoglio di Quarto 4, Milano
20-30 gennaio 2022
Ingresso libero
Orari di apertura
Da martedì a venerdì dalle 17 alle 19
In altri orari e nelle giornate di sabato e domenica solo su appuntamento
e-mail info@galleriascogliodiquarto.com oppure sms 348-5630381
Inaugurazione mostra
giovedì 20 gennaio dalle 17 alle 20
Presentazione libro
Giovedì 20 gennaio ore 18
Sabato 29 gennaio ore 16