“La decisione di riunirsi e scioperare arriva dopo un incontro a dir poco deludente, quello di martedì mattina tra i lavoratori di Ansaldo e il prefetto genovese Renato Franceschelli”, esordiscono così le Rsu di Fiom Cgil e Fim Cisl.
Il tutto è iniziato questa mattina con un’assemblea alle 8,15 davanti alla porteria centrale della sede di Ansaldo Energia. Poi lo sciopero di otto ore accompagnato da manifestazione e corteo.
Così poco prima delle 9 dalla portineria di Ansaldo Energia, in Valpolcevera, è partito il corteo dei lavoratori, diretto verso il centro della città.
“Che tutta la città sia con noi”, si legge in una nota della Rsu di Ansaldo, che precisa: “Per facilitare la presenza al corteo si dichiarano anche otto ore di sciopero per il secondo e terzo turno”.
Dopo aver attraversato la zona di Campi e il ponte di Cornigliano, il corteo è arrivato a Sampierdarena e in via Cantore.
Alle 10 circa i lavoratori hanno bloccato il casello di Genova Ovest.
La strada Sopraelevata in entrambe le direzioni è stata chiusa.
Alla testa del corteo lo striscione “Non vi faremo chiudere Ansaldo Energia” è il testo dello striscione che guida la testa del corteo.
Insieme ad Ansaldo Energia, già in zona Campi e prima del ponte di Cornigliano, si sono uniti anche lavoratori di Acciaierie d’Italia (ex Ilva) e d alcuni attivisti della Rete Studenti Medi.
“Dopo oltre 2 mesi dalla comunicazione alla rsu della situazione economica dell’azienda – spiegano dalla Fiom Cgil – siamo ancora in attesa di conoscere il futuro di lavoratrici e lavoratori di Ansaldo Energia.
Parliamo di un’azienda che dovrebbe essere strategica per il nostro paese, ma in realtà manca oggi di prospettive certe e Genova non può continuare a vedere quello che resta del proprio tessuto industriale abbandonato a scelte sbagliate e a mancata progettualità.
Parliamo della vita delle persone che vi lavorano oggi, ma anche di posti di lavoro qualificati per i nostri giovani domani.”
“Questa – proseguono – deve essere la lotta di tutta la città come lo è stata quella per il cantiere navale di Sestri ponente, anche in quel caso avevamo ragione noi, ma servono decisioni immediate e oggi l’intervento annunciato dal Prefetto, da parte di Cassa depositi e prestiti, era già previsto da una precedente ricapitalizzazione e serve a garantire il pagamento degli stipendi altrimenti a rischio, ma non va oltre.”