Sono diversi gli interventi a lavori avviati dall’Amministrazione di Santa Margherita Ligure. Il coronavirus non ferma la macchina amministrativa nonostante sia impegnata per fronteggiare l’emergenza sanitaria in corso, che necessitano di confronti, riunioni e decisioni.
Uno di questi interventi è il lavoro avviato da Ireti sul molo del porto per la realizzazione della nuova condotta fognaria di scarico del troppo pieno, delle nuove condotte fognarie delle utenze che insistono sulla calata del porto e degli impianti dell’acqua non potabile.
Il Sindaco Paolo Donadoni, il Vicesindaco Emanuele Cozzio, il dirigente dell’Ufficio Tecnico Pietro Feriani hanno tenuto una conference call con Ireti, con Ato, con i progettisti e con il direttore dei lavori alla luce del ritrovamento di un muro ottocentesco – probabilmente una parte della vecchia calata del porto – rinvenuto nelle scorse settimane durante gli scavi.
Durante la riunione a distanza si è concordato, sentita la Sovrintendenza ligure, di richiudere lo scavo ricoprendo il manufatto con un materiale che lo salvaguardi per, eventualmente, in futuro valutare come valorizzare il muro; si è convenuto di predisporre, invece, una progettazione che modifichi il tracciato delle condotte facendole correre nella parte posteriore della calata, in via Canevaro, ad eccezione di quella fognaria delle utenze private che deve per forza passare davanti e che essendo di ridotte dimensioni non crea problemi con l’antico manufatto.
Anche la nuova vasca di laminazione, non prevista in questo lotto di interventi, dovrà essere pensata nella parte posteriore. «Si tratta di un intervento su cui abbiamo lavorato molto in questi anni ̶ hanno dichiarato il Sindaco Paolo Donadoni e il Vicesindaco Emanuele Cozzio ̶ soprattutto per armonizzare le esigenze cittadine, le oggettive necessità tecniche e le osservazioni degli operatori e residenti della zona.
Dispiace che questa circostanza oggettiva sopravvenuta rallenti un intervento che attendiamo da tempo; si pensi ad esempio alla possibilità di utilizzare l’acqua non potabile di risulta dal depuratore per le attività di lavaggio nel porto cittadino e soprattutto la messa a norma delle condotte fognarie del porto. Abbiamo subito trovato un accordo, l’unico possibile, per risolvere il problema in tempi rapidi e in modo efficace».ABov