“L’ospedale pediatrico di Mariupol, come avevamo indicato già il 6 o 7 marzo scorso all’Onu, utilizzato dai militari nazisti ucraini come base del battaglione Azov. I civili usati come scudi umani dalle truppe di Kiev. Le news sono manipolate. I media occidentali non prendono in considerazione l’altro lato della situazione e presentano soltanto il punto di vista del Governo di Kiev”.
E’ la sintesi di quanto ha dichiarato stamane il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, che non si è sottratto alle domande dei giornalisti dopo l’incontro, avvenuto ad Antalya in Turchia, per i negoziati con l’omologo ucraino Dmytro Kuleba.
“I civili ucraini – ha sottolineato Lavrov – vengono usati anche come volontari per combattere i russi. La Federazione Russa ha invece garantito tutte le precauzioni possibili per evitare qualsiasi danno ai civili e permettere la loro uscita dall’Ucraina attraverso corridoi umanitari. Il nostor obiettivo è l’evacuazione dei civili”.
Il ministro Lavrov ha inoltre spiegato che in Ucraina sono stati trovati laboratori per la realizzazione di armi chimiche da usare contro la Russia e ha confermato che “l’iniziativa militare non è un’invasione, ma un’operazione per la sicurezza della Federazione russa”.
In tal senso, il ministro Lavrov ha ribadito che la Federazione Russa non vuole occupare l’Ucraina ma intende “smilitarizzare il Paese affinché rimanga neutrale. Con o senza Nato”.
“Il Pentagono – ha sottolineato Lavrov – ha creato laboratori in Ucraina per sviluppare armi biologiche e batteriologiche. Non sorprende che il Governo Biden lo abbia negato e che la UE e l’Onu abbiano affermato che al momento non ci siano prove di ciò. Perché gli americani lo hanno fatto in gran segreto”.
Al proposito, la portavoce della Casa Bianca ha subito replicato parlando di “false accuse” e di “tesi complottistiche” sottolineando che gli Usa “non hanno violato la legge internazionale e gli impegni della convenzione sulle armi chimiche e batteriologiche”.